La neve presenta il conto

Le foto che potete vedere nello slideshow qui sotto, le abbiamo scattate sabato scorso nel territorio comunale di Cantoira (To). Le valanghe hanno avuto la forza di sradicare addirittura dei grossi faggi. Questo disastro lo si può osservare a monte dell’ameno paesino di Lities (1143 m – versante sud della Val Grande di Lanzo), a circa mezz’ora di cammino percorrendo il sentiero che conduce al bellissimo alpeggio di Levassè e poi al santuario di San Domenico (1772 m).  Percorso questo, insieme a quello per il santuario del Ciavanis, molto frequentato sia dagli escursionisti, che aspirano all’ascensione del Monte Bellavarda (2345 m), e sia dai margari per utilizzare gli innumerevoli alpeggi della zona (veri esempi di architettura alpina, costruiti in luoghi davvero impervi).

qui lo slideshow

Alcuni nostri amici invece ci hanno inviato queste foto molto eloquenti  (scattate a metà aprile)  sui danni che le abbondanti nevicate di questo inverno hanno provocato al territorio del Comune di  Chialamberto, sempre in Val Grande di Lanzo.

Qui siamo sempre nel versante solatio sul sentiero (ormai scomparso) che da Vonzo (1200 m) porta al santuario della Madonna del Ciavanis (1880 m).  A venti minuti di cammino dal piccolo villaggio, lungo la destra idrografica del Rio della Paglia, ecco lo scempio provocato dalle slavine.

qui lo slideshow

Le foto però in questi casi limitano la percezione del fenomeno. E’ solo dal vivo che si può davvero capire la forza catastrofica della natura. Sono molto dispiaciuto se penso che molto del lavoro portato avanti in questi anni dal CAI, grazie ai volontari soci e non soci, per il ripristino e la manutenzione della rete sentieristica, sia andato in fumo. Spero vivamente che questi siano solo dei casi isolati.

Di fronte a questi eventi naturali, la domanda, inquietante, emerge spontanea. E’ solo il corso della natura oppure c’è anche lo zampino dell’uomo? Le abbondanti precipitazioni, e i vari fenomeni meteorologici sempre più estremi di questi ultimi anni, sono del tutto naturali oppure sono causati dal surriscaldamento del clima provocato dai gas serra che tutti i giorni pompiano nell’atmosfera? E se questi fossero davvero dei segnali che qualcosa sta cambiando? Non dimentichiamci che solo nel 2000 una devastante alluvione segnò pesantemente il territorio delle Valli di Lanzo. Noi siamo qui, in città, a pochi decine di chilometri. Vale la pena ogni tanto volgere lo sguardo lassù, verso quelle vallate che senza la presenza dell’uomo sarebbero soltanto dei mondi a noi molto ostili.

Cantoira-Chialamberto

Beppeley