Tera dla nei, tera dli prà

Complice la pioggia e la voglia di riorganizzare  il blogroll dei Camosci bianchi , mi trovo a rovistare in alcuni siti interessanti e ricchi di risorse che mi fanno intraprendere qualche bel “percorso” di montagna. Uno di questi è il sito Chambra d’oc – portal d’Occitènia (http://www.chambradoc.it/) che tra i vari “viaggi” che propone ce n’è uno che mi fa prendere contatto con la lingua francoprovenzale. Nella sezione “Vivre la monthana” apprendo che c’è una canzone (file audio qui) che ci racconta di luoghi di montagna che possono essere anche uno spunto per fare delle escursioni insolite, alla ricerca di aree alpine un po’ meno conosciute e frequentate, al di fuori dei percorsi più battuti, ma sicuramente molto interessanti.

“E’ nel 1999 che Graziano Grua, Valsoanino di radici ha composto il canto “Terra della neve, Terra dei prati” con l’idea di proporla come Inno franco provenzale.

Il canto è stato pubblicato nel cd “Le blé Ahteile” nell’interpretazione di Viola Sandrone, Renato Poletto, Graziano Grua. Parla di una tradizione ben viva che si rinnova ogni anno nel tempo in cui i valligiani di Ribordone e quelli della Val Soana, partendo dalle due opposte vallate, percorrendo due lunghi e suggestivi sentieri, si incontrano al “Pian dle Masche”, ad oltre 2000 metri di altitudine. Questo incontro festoso, dall’intento fortemente fraternizzante, ha ispirato questa canzone, a simbolo di fraternità tra tutte le Valli Francoprovenzali. Il tema della canzone si svolge sul tema dell’amore per la mamma, ma subito, si trasforma in quello per la madre terra ravvisando in entrambi le madri gli stessi comportamenti d’amore verso di noi loro figli che, se anche dispersi, o lontani, sempre abbiamo in cuore le loro bellezze, i tesori, le tenerezze, le attenzioni, e tutto il reciproco amore”.

Terra della neve, terra dei prati

Un mantello ha mia madre è di diamanti d’inverno e d’estate è di smeraldi e io sono il suo ricco figlio, sotto il peso delle gerle mi carezza coi suoi venti fatiche pene ed affanni li profuma coi suoi fiori.

Terra della neve Terra dei prati alza bandiera (coraggio!) tesori ne ho visti tanti nessuno come Te.

E con un manto di stelle i miei sogni son custoditi io sono smpre suo figlio il più piccolo dei suoi bambini, nel sognare di suoi tesori io mi sento un signore al mio paese voglio restare di mia vita tutto il tempo.

Version en lenga franc provençala
Un mantoel i at mia mama O l’eth de diamant d’inver E d’ihtà o l’eht d’esmerald Guidjò dje sei son ric meinà, Sòt a le tchardje dli hahton i me caresset entù son vent Plurfie peine e mezent I li parfumet entù sie fioeir.

Tera dla nei Tera dli prà Aouhi bandieri Trèzor n’ei vu que tenti Gnuni me Te.

E ent’un mantoel d’ahteile Mie soundjò i sont gouernà Guidijò dje sei sempe son fi Lo pi trì de sie meinà, en Soundjandò sie trezòr Dje me senteisò un signor A mon palò dje vé vihtar De mia vita tòt lo ten.

Graziano Grua

Grazie ad una ricerca su internet prima, e studiando la carta escursionistica della Val Soana poi (Val Soana, Valle di Ribordone, Valle di Locana – carta n. 15 edita da “L’Escursionista & Monti editori”), riesco a rintracciare il Pian delle Masche, situato tra la Cima Ròsta (2173 m) e la Cima Loit (2035 m), a cavallo tra la Valle di Ribordone e la Valle Soana, da cui la canzone prende spunto. Qui un link che ci parla della zona (dal sito della Val Soana).

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Un’altra cosa molto interessante, che scopro sempre nel sito di Chambra dÒc, è “Lou Tsamin Francoprovensal” (il Gran Tour Francoprovenzale ad anello proposto nel 2010) che ci porta a conoscere un percorso che si snoda nelle vallate alpine connotate dalla lingua francoprovenzale (qui la cartina con il percorso). Perché non provare a percorrere anche solo qualche tappa di questo lungo giro (ben 28 tappe) ?

Questo percorso ad anello che parte da Susa antica città romana e porta d’Italia, che con i suoi paesi limitrofi è una delle zone radicate a parlata francoprovenzali, attraversa i più importanti valichi alpini, ci porta nella regione francese della Savoia e Alta Savoia con i suoi magnifici laghi, sosta nei paesi di lingua, tradizione e cultura francoprovenzale vive ed attuali, percorre il maestoso paesaggio della Vanoise ed attraversa la realtà suggestiva degli specchi d’acqua savoiardi girando attorno alle più alte cime europee del massiccio del Monte Bianco.
Attraversa poi il Lago di Ginevra e rientra da Losanna nelle vallate del Vallese svizzero per dirigersi ai grandi scenari alpini del Monte Bianco nella Valle d’Aosta, sul Gran Paradiso l’itinerario rientra in Piemonte  e chiude l’anello a Susa nelle valli francoprovenzali del Piemonte.”

 

Video “Lou Tsamin Francoprovensal

4 pensieri riguardo “Tera dla nei, tera dli prà

  1. Grazie per l’interessante approfondimento.
    La lingua e’ un elemento aggregante e parlarla e’ come sentirsi a casa propria perche’ rappresenta gli affetti.
    Bella idea percorrere, anche solo una tappa, del Cammino. Ed appare che le montagne mai hanno diviso: qui si parla dell’Italia, Svizzera e Francia.

    Serpillo1

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  2. Ahi Beppe, se ti inoltri nelle questioni tra provenzale e franco provenzale occhio a non far confusione! un giorno ho definito come “francoprovenzale” un amico originario del Queyras e quasi finiva a bastonate!!
    Circa il pian delle masche, è un mio carissimo luogo del cuore. Magari un giorno se ne leggerà qualcosa….

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    1. Gp, non un giorno lontano, mi raccomando… Soffro di nevrosi da “tempo che passa” e non voglio perdermi niente di tutto quello che la tv e i giornali non mi fanno “vedere”.

      E allora pensaci tu!

      Grazie!

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      1. Guarda, in mente avrei tante cose da fare e vedere che non so da che parte cominciare. Un pezzo alla volta, dai. Per fortuna mi date degli ottimi spunti di partenza, il pian delle masche è stata una delle mie primissime camminate alpine. Però sento già troppo odore di amarcord. sarà il caso che passi – almeno per stasera – alla tisana!

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