Mi sono annotato qualche passaggio del libro “Diario del Gran Paradiso“. Uno di questi l’avevo letto solo dopo aver scritto il post “In Italia non cammina nessuno” e così ora è come se stessi osservando due “fotografie”: una è quella di Camanni “scattata” nel 2012 (il suo articolo: vedete il post appena citato) e l’altra è quella presa da Verrecchia nel 1952 (leggete più sotto), esattamente sessant’anni fa.
Come succede quando confrontiamo due foto del medesimo ghiacciaio, fatte in due anni differenti (come per esempio in questo articolo scritto da Mercalli, in merito al ritiro del ghiacciaio di Pré de Bar), allo scopo di osservare le differenza di massa (e oggi assistiamo quasi sempre a grosse variazioni), nel caso delle foto di Camanni e di Verrecchia la “massa” è identica. Nessun cambiamento.
Avrei preferito l’incontrario…
Fine agosto 1952
“Gli italiani sono un popolo di sedentari, per non dire di pigraccioni e mollaccioni. Non camminano e non amano la natura. A una bella camminata nel bosco preferiscono il ristorante, dove s’ingozzano di cibo fino all’inverosimile. Molti di quelli che incontro chiedono per prima cosa dove ci sia un buon ristorante, possibilmente «tipico» Gli stranieri, invece, chiedono quasi sempre dove conduca questo o quel sentiero, oppure quante ore ci vogliono per attraversare questo o quel colle. La letteratura tedesca è per buona parte ambientata nei boschi. Nei boschi italiani, viceversa, ci sono tutt’al più le volpi (se non le ammazzano), ma non le Muse. Il fatto che il romanticismo sia nato in Germania e non in Italia significa pure qualcosa. Forse anche qui c’entra la religione: il protestantesimo ha nei riguardi della natura e degli animali un atteggiamento molto diverso da quello del cattolicesimo. Ma la cosa che più muove a sdegno è vedere che gli italiani lasciano i loro rifiuti dappertutto, anche su un bel prato. E’ l’inciviltà che va a braccetto con l’insensibilità.”
Anacleto Verrecchia
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Quindi gli italiani sono sedentari nel 2012 come nel 1952: infatti anche le notizie che si leggono sui giornali confermano queste considerazioni. Non ne giova la salute e certamente neanche il servizio sanitario pubblico tenendo conto che una vita vissuta senza movimento fisico farà sicuramente aumentare il rischio di contrarre malattie gravi (come quelle cardiovascolari, giusto per fare un esempio).
E’ solo questione di denaro pubblico che i contribuenti dovranno sborsare in più per curare queste malattie? Non credo proprio. Infatti, se rimaniamo nell’ambiente alpino, il fatto che pochi lo frequentino per trascorrere il tempo libero, con le proprie gambe, facendo per esempio escursionismo, è un ulteriore aspetto negativo in quanto se non si apprezza la natura, non si è in grado di riconoscerla come un bene da preservare e allora è più facile che la montagna sia presa d’assalto da coloro che vogliono devastarla per renderla il più possibile profittevole (su questo blog gli esempi in tal senso si sprecano…).
E se guardiamo al domani? Alle nuove generazioni?
Eccovi la notizia stupenda (del 12 luglio scorso): “Bambini italiani troppo sedentari. Poco sport e vita all’aria aperta” sul sito del quotidiano La Stampa.
C’è da stare allegri…
Tornando ai ghiacciai, vi segnalo che su Nimbus ho pescato due link interessanti:
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Ghiacciaio Pré de Bar: profonde trasformazioni (l’articolo pubblicato sul quotidiano “La Stampa” citato all’inizio del post ma con una foto in più della regressione della massa glaciale).
Sempre nel 1952 è stata fondata la ONG CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione della Alpi) che quest’anno festeggia i suoi primi 60 anni di vita. Interessante il tema dell’ultimo numero di Alpinscena che focalizza l’attenzione sui giovani.
60 anni di CIPRA e i giovani
Schaan/FL, settembre 2012
Care lettrici e cari lettori,
Sempre più raramente i giovani si impegnano nelle strutture convenzionali. Sono poco interessati alla politica, rifuggono la collaborazione in un direttivo di qualche associazione i cui membri sono avanti con l’età, abbandonano i loro paesi di montagna per lavorare e vivere nelle grandi città. I giovani di città passano le loro ferie non più nelle Alpi, ma in luoghi di vacanza più di grido. Anche la CIPRA, da ben 60 anni, osserva questo processo di invecchiamento nelle Alpi con crescente preoccupazione. Sulla carta le future generazioni sono al centro quando si parla di sviluppo sostenibile. In pratica invece, i governi, gli enti territoriali, le associazioni o le aree protette raramente coinvolgono i giovani nei loro lavori. E quando decidono di farlo, spesso lo fanno poco convinti, tentennando, in un ambito spazio-temporale poco adatto e senza un vero impegno. Da molti anni la CIPRA incontra Comuni, ricercatori, studiosi, ambientalisti e altre donne e uomini che lavorano per un futuro sostenibile delle Alpi. Ma da molto tempo non si vedono facce giovani. Secondo il punto di vista della nostra ONG, il ruolo delle nuove generazioni e la disponibilità a coinvolgerle nel nostro lavoro diventa sempre più importante. La società dei Paesi alpini e anche la CIPRA hanno bisogno dell’energia e della creatività dei giovani – oggi e in futuro! Per questa ragione la CIPRA collabora con diversi gruppi di giovani, in primo luogo il Parlamento dei giovani della Convenzione delle Alpi (YPAC). La brochure allegata «ImagineEnergy» è il risultato di una prima cooperazione in occasione dell’YPAC 2012. Oltre a questo, la CIPRA ha contatti con uomini e donne da tempo impegnati nelle iniziative di partecipazione dei giovani e della formazione ambientale. In questo numero di Alpinscena, alcuni di loro raccontano le loro esperienze, i problemi, le opportunità, gli ostacoli e i progetti che hanno avuto successo.
Auspichiamo che questi rapporti vi stimolino a rafforzare il dialogo fra le generazioni nel vostro Comune, nella vostra area protetta, nella vostra organizzazione o ovunque attorno a voi.
Auguro a tutti una buona e gradevole lettura.
Claire Simon
Vicedirettrice CIPRA Internazionale
Alpinscena n° 97: Yes, youth can (3.1 MB)
INDICE
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Editoriale
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Volti
delle Alpi
«Coscienza uguale ad amore, no?»
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Gioventù nelle Alpi
Coinvolgete i giovani –
giovani, partecipate!
La democrazia esige cittadini emancipati
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Quando partecipare è «cool»
I giovani sono alla
ricerca di status, divertimento e possibilità di realizzarsi
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Molti sono già in cammino
Progetti e reti per la
partecipazione giovanile
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Democrazia, cittadinanza
europea e solidarietà
Il programma UE “Gioventù in
azione”
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E’ il format quello che conta
Abilitare
gli adulti
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Panorama
I giovani si raccontano
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«La generazione che conta»
A colloquio con Lars
Keller
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Politica alpina simulata
Parlamento dei
giovani della Convenzione delle Alpi
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Le montagne,
una scuola a cielo aperto
Focus sulla formazione ambientale
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L’effetto catalizzatore
«Alleanza nelle Alpi»
sostiene 20 progetti climatici
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Le Alpi in
Pillole
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Il Punto
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