Una sanzione che fa notizia

Tra i mezzi motorizzati che appestano la montagna ci sono anche le moto. Qui scorazzano nei dintorni di borgata Paraloup (CN)

Segnalo una notizia pubblicata dal “Quotidiano on-line” (il notiziario della Provincia di Cuneo) di cui mi ha informato l’amico Francesco Pastorelli, Direttore di CIPRA Italia.

Sanzioni per motoslitte fuoristrada in mezzo agli escursionisti a Pian Munè“, leggete l’articolo: http://notizie.provincia.cuneo.it/?p=22997

Nell’articolo si legge anche che:

Ancora una volta ringraziamo le nostre guardie per l’intervento tempestivo – hanno detto la presidente Gianna Gancia e l’assessore alla Tutela della Fauna e Flora, Stefano Isaia – che ha permesso di individuare sul fatto i responsabili. La pratica della motoslitta fuoristrada è vietata non soltanto per ragioni di sicurezza perchè può favorire la formazione di valanghe,  ma anche perchè crea grave disturbo e danno alla fauna alpina, in particolare alle pernici bianche e ai galli forcelli, due specie che per ripararsi del freddo creano gallerie sotto la neve e possono venire travolti ed uccisi dal passaggio delle motoslitte. Anche questo intervento è una conferma dell’attenzione che la Provincia riserva al territorio e ad un suo equilibrato utilizzo”.

Adesso speriamo che la Presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia e l’assessore alla Tutela della Fauna e Flora Stefano Isaia, insieme agli altri assessori (Luca Colombatto, Luigi Costa, Roberto Mellano), a cui avevo mandato le mail con la denuncia di quanto successo a Paraloup (qui il post; siamo sempre in provincia di Cuneo), invitino con vigore la Guradia Forestale e le Guardie Provinciali ad effettuare i controlli anche nei percorsi della memoria, proprio dove i motocrossisti e i trialisti si divertono a scorazzare impunemente devastando i percorsi escursionistici e profanando altresì luoghi carichi di valore simbolico che meritano il massimo rispetto (ma questo vale anche in tutte le altre zone dove vige il divieto di effettuare percorsi fuoristrada).

Paraloup
Moto da cross nella zona di Paraloup (Cn) dove si incrociano i sentieri della memoria delle Alpi (https://camoscibianchi.wordpress.com/2012/11/28/senza-limiti/)

Invito tutti coloro che amano il silenzio e la pace della montagna a far rispettare la legge della Regione Piemonte che vieta di percorrere con mezzi motorizzati i sentieri e le sterrate. Non esitate a contattare il Corpo Forestale dello Stato (n. tel. 1515) e magari a trasmettere anche le vostre testimonianze agli organi istituzionali:

www.provincia.cuneo.it/organi-istituzionali

Ovviamente per le altre province potete far riferimento ai contatti che si trovano nei rispettivi portali.

Come potete leggere al fondo del post “Senza limiti“, anche la rubrica Specchio dei Tempi, del quotidiano La Stampa, si è mostrata sensibile nel pubblicare le denunce dei suoi lettori proprio in merito a questi comportamenti vandalici.

E’ importante fare sentire la nostra voce per difendere le leggi (manifestando un sano e salvifico senso civico) e soprattutto il luogo montagna da coloro che lo devastano. Perché anche il “solo” silenzio, come ci ricorda Paolo Rumiz, è un bene da tutelare. Se amiamo la montagna allora tutti noi siamo chiamati a difenderla, soprattutto quelli del CAI che dovrebbero avere sempre in mente l’Art. 1 dello Statuto del Club Alpino Italiano.

19 pensieri riguardo “Una sanzione che fa notizia

  1. Questo si che una buona notizia, io farei le multe salate che la viene volgia a vendere la moto… noi quando siamo in Lessinia un pò camminando nei boschi, con la speranza che la nostra cagnetta non corre nessun pericolo.. ma non è cosi anche li sono sempre quelli del motocross a rompere i cosi detti p… e poi si l’amentano anche quando devano frenare.. a volte mi domando dove trovo ancora un posto sereno.. Pif♥

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  2. Ottimo esempio di applicazione della legge. Le leggi ci sono, basta farle rispettare. Però la segnalazione deve partire da chi si trova sul territorio, in quel preciso momento. In altre parole, anche questo è mettersi in gioco… basta con il ritornello che “tanto sono gli altri… che non intervengono, non vigilano, chiudono gli occhi”. Iniziamo noi, ad aprire occhi e bocca, quando serve.
    E a dire basta a chi scippa e rovina il silenzio ed il futuro

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  3. Ogni tanto sapere di multe può far star bene. Un’altra cosa da fare sarebbe impedire la diffusione di musica dagli impianti a ridosso delle piste da sci, musica che rimbomba per km. Sembra ci sia una corsa a riempire il mondo di suoni impropri.

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    1. Mica solo sulle piste da sci… giusto per scendere di quota, quando mi capita in città di cercare un bar per leggere in “santa pace” il giornale, con un caffé, mi capita quasi sempre di infilarmi in locali che hanno la tv accesa o la radio a palla che non permettono di immergersi nella lettura…

      D’altronde, penso io, dobbiamo in qualche modo stordirci per distrarci dalla deriva del nostro mondo…

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      1. Mi consola una cosa, vicino casa ho due bar che oltre ai giornali offrono libri a chi si ferma a bere un caffè. In uno in particolare si è consolidata una forma di scambio libri tacito e gratuito, chi vuole un libro lo può anche portar via o ne può lasciare suo. Questo fa ben sperare, magari simili iniziative si possono anche diffondere.

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      2. Sì, infatti il problema è che ti viene propinata la musica come intrattenimento anche se tu non l’hai richiesta. Non sei libero di scegliere se ascoltarla o stare in silenzio. Sulle piste da sci trovo questa imposizione ancora più “violenta” sia per il fatto che ci troviamo all’aperto dove quindi il suono si diffonde e non rimane ingabbiato all’interno di un locale sia per il volume esagerato (ricordo un giorno di pochi anni fa a Melezet in cui mi sembrava di essere ad un concerto dal momento che la musica veniva “sparata” a volumi indicibili!)

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  4. Buonasera a tutti, ho coordinato io l’intervento di controllo e repressione dei comportamenti scorretti dei guidatori di motoslitta a Pian Mune’ . Francamente noi cerchiamo di fare del nostro meglio, anche per intervenire per stroncare la pratica del motocross nei boschi. Noi ogni anno facciamo circa 50 verbai tra vvaraita e po (Recentemente due di loro che non si sono fermati ad un posto di controllo e hanno tentato di investirci hanno patteggiato anche sanzioni penali pesanti) Non sempre usciamo sui giornali perché’ saremmo tacciati di semplice protagonismo, che non è’ il nostro obiettivo. Per le lamentele di Paralup date un’indicazione di massima (periodo, giorni e ore ) e faremo, la prossima primavera una serie di servizi mirati. Tenete conto che, siccome le sanzioni sono consistenti, la pratica del fuoristrada con qualsiasi mezzo si sta’ spostando alle ore notturne!!!
    Grazie anticipatamente per la preziosa collaborazione che vorrete darci.

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    1. Buongiorno Enzo e benvenuto tra noi.

      Grazie per averci contattato e grazie per il vostro lavoro.

      Peccato che i giornali non parlino del vostro operato. Personalmente ritengo che un’informazione in tal senso potrebbe anche incoraggiare i singoli cittadini affinché si segnalino e si denuncino le violazioni delle leggi.

      Le foto scattate nei dintorni di Paraloup (post “Senza limiti”: https://camoscibianchi.wordpress.com/2012/11/28/senza-limiti/) le ho scattate sabato 24 novembre 2012.

      Già in partenza (ore 10.00 circa) dalla borgata San Matteo (1052 m – fraz. di Valgrana) abbiamo visto un motociclista solitario scorrazzare sulla sterrata che conduce al Pilone Case Ugo (1126 m).

      Successivamente (come appunto mostrano le foto del post “Senza limiti” citato in precedenza), rientrando da Paraloup, abbiamo incontrato (ore 13.00 circa) il gruppo di motociclisti sulla sterrata che collega la borgata Chiot Rosa al bivio San Matè da dove inizia il percorso per il Monte Tamone (rif.:https://camoscibianchi.wordpress.com/2012/11/28/senza-limiti/).

      Dal Monte Tamone, scendendo verso borgata San Matteo, le foto documentano i solchi lasciati evidentemente dai ripetuti passaggi delle moto (vedere post “Senza limiti”).

      Purtroppo la cartografia di tali zone non è molto precisa (la carta dell’Istituto Geografico Centrale n.7 è in scala 1:50.000; una porzione molto più precisa della zona è presente sulla Carta delle Comunità Montana della Valle Maira in scala 1:25.000 ove il sentiero che arriva dal bivio San Matè e porta al Monte Tamone, per poi scendere a San Matteo, è indicato con la sigla R39).

      Se preferisci ti mando una mail con ulteriori dettagli e spiegazioni.

      Grazie.

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  5. Ce ne è stata una in VDA di un agricoltore sanzionato per avere volutamente allagato di liquami sentieri per fare dispetto ad escursionisti 🙂 ma lo han detto solo al TG3

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