
Alberto Borghini, docente di antropologia culturale, e Francesca De Carlo (sua collaboratrice), insieme ai loro studenti, nel corso degli anni hanno ospitato volentieri masche e folletti nelle stanze del Politecnico di Torino. Gli scatoloni sono ormai colmi di testimonianze orali che evidenziano come l’immaginario popolare abbia saputo magnificamente colonizzare le montagne (ma non solo) di presenze più o meno inquietanti, con i loro fatti e misfatti.
Questo è quanto ho scoperto con entusiasmo qualche giorno fa leggendo l’articolo Curva pericolosa masche in agguato scritto da Mario Baudino per il quotidiano La Stampa che, tra l’altro, ci fa sapere che:
“Ora è diventato un’opera sorprendente non solo per le dimensioni: Figure e figurazione dell’immaginario in Piemonte e Valle d’Aosta, vale a dire un lessico dove in ordine alfabetico intorno a ogni parola chiave si raccolgono fiabe, leggende, spauracchi dei bambini, immagini e luoghi della paura, tradizioni relative a piante, animali, paesaggi. È un mondo complesso di narrazioni popolari, nasce da interviste sul campo incrociate con i materiali esistenti, da quelli raccolti nelle scuole alla lunga tradizione di ricerca folclorica. Il quadro che ne deriva, anche per il lettore semplicemente curioso, è affascinante. Attraverso le leggende e gli spauracchi si ha accesso a un universo parallelo, sempre intuito e mai esplorato, una mitologia quotidiana e antichissima, un mondo di hobbit, e quegli hobbit siamo noi. Il primo volume, che si limita alla lettera A (B e C sono già pronte, ci dice il professor Borghini) è facilmente accessibile in rete, sia su carta sia in e-book, sulla bacheca di Lulu.com.”
L’articolo completo, pubblicato il 7 di gennaio scorso nelle pagine della “Cultura e Spettacoli”, lo potete trovare a questo link (articolo riportato dal blogger Fulvio Romano che lo ha intitolato “Diavoli folletti e streghe. L’immaginario folklorico piemontese”).
Dopo una ricerca non semplicissima in Rete sono riuscito a rintracciare il link del Volume I che contiene la lettera A (pubblicazione acquistabile in versione cartacea oppure in formato pdf) che si intitola “Figure e figurazioni dell’immaginario in Piemonte e Valle d’Aosta. Nuovi reperimenti per un lessico del simbolico-immaginario“.
Il formato pdf permette di cercare facilmente il testo con la funzione “ricerca” di Adobe Reader. Ho provato per curiosità a fare una ricerca per comune. Ho provato con “Usseglio”, villaggio della Val di Viù, e ho trovato numerose leggende che fanno riferimento alla lettera A. In questo caso di parla di…
Anime dei morti – ghiacciai
“Fino a tanto tempo fa qui le montagne di Usseglio e Perinera¹ erano… erano coperte dai ghiacciai. Il più grande era quello del Peraciaval²: era il più grande perché doveva contenere tutte le anime dei morti di Viù³. Allora, quando nella valle (nella Valle di Viù cioè) moriva qualcuno, uomo o donna, la sua anima andava verso le montagne e… e allora quando le anime arrivavano vicino al Peraciaval, il guardiano… il custode dava un guchin. Il guchin era uno spillo piccolo piccolo e… comunque lì il custode diceva: “Ora entri nella montagna e, se vuoi uscire, devi usare il guchin e grattare la montagna”. In quei tempi moriva tanta gente: per il freddo, la fame, eccetera… allora le anime erano molte e tutte tenevano il loro guchin in mano e tutte lì a grattare grattare perché volevano uscire. Però le anime perdevano la pazienza e così… così la montagna non si rompeva e il diavolo faceva i salti di gioia, ‘somma era contento, perché nessuno era riuscito ad uscire. Quando però qualcuno riusciva ad uscire, a fare un buco nella montagna, il diavolo immediatamente faceva nevicare per coprire subito l’uscita. Per questo su a Peraciaval a volte… ma anche spesso, nevica in estate” (Annamaria Perino Chinchin, 64 anni ca., racconto da riferire a Usseglio, Valle di Viù, Valli di Lanzo, prov. Torino. Ricerca Marta Balzarro, inzi del 2009).
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¹ Perinera è una frazione di Usseglio.
² Peraciaval è un monte di Usseglio.
³ Viù è il comune che dà il nome alla valle.
Segue “Anime dei morti – masche“…
Segnalo, per chi fosse interessato ad acquistare il Volume I (lettera A) di quest’opera straordinaria, il link della bacheca di Lulu.com (la versione e-book cosa 3,66 euro, IVA compresa):
www.lulu.com/shop/search.ep?contributorId=1224260
Questo invece il link al sito del Politecnico di Torino http://porto.polito.it/1841322/ (con tutte le pubblicazioni di Alberto Borghini).
Interessante il primo volume! Alcune non le avevo sentite raccontare. Speriamo escano, a breve, la lettera B e C.
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Che bello che le nostre tradizioni siano ancora raccolte in qualche dove.. 🙂
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