Poesia per l’Uomo Selvaggio

Poesia del poeta bergamasco Umberto Zanetti

2014-06-02 370 (1024x768)Qui dove non c’è sentiero, all’ombra fitta
del boschetto di cornioli, tu all’improvviso
davanti a me, fra i rami del nocciolo.
Trovarti così, fratello delle sfortune,
timoroso e lacero, amico selvatico:
non l’avrei mai giurato. E mi guardi
senza fiatare, con gli occhi pieni di spavento.
Non ho fucile o coltello, come vedi.
Dunque, niente paura. Cerco una sorgente
per dissetarmi, poi ritorno alla mia strada
senza sapere dove andare. Ma tu accompagnami
per un tratto e parlami delle tue cime,
delle tue rupi e dei tuoi boschi e della vita
che da solo conduci da tanti secoli
come un bandito e insegnami le fatture
che tengono lontano dal male.
Poi ritorna a nasconderti
romito delle nevi, delle grotte e delle foreste,
ritorna come un lupo alla montagna
e non fidarti di quelli della mia razza:
c’è sempre tra di loro quello che ti scanna
per un filo d’oro, per un pezzo di terra,
per un pugno di soldi. Resta libero
come il vento nel bosco, amico selvatico!
 

(Tratto da: U. Zanetti. Mé dialèt. Poesia in bergamasco, Bergamo, 1996).


Questa poesia è stata citata da Massimo Centini nel suo bellissimo libro “L’Uomo Selvaggio. Antropologia di un mito della montagna” (Priuli & Verlucca).

Se non ce l’avete ancora tra i vostri libri, non perdete un attimo: correte a procurarvelo, leggetelo e poi programmate un’escursione in Val Grande di Lanzo, dalle parti di Missirola e Urtirè.

Potete partire dalla frazione Bussoni (919 m) di Chialamberto, dove un cartello del Cai di Lanzo vi indica la soglia oltre la quale abbandonare dietro di voi tutte le nevrosi del mondo domestico.

Partite. Fatelo finché potete. E non aspettate troppo perché l’estate con le sue vampate torride sciuperanno non poco i boschi umidi e tremendamente selvatici dell’inverso della Val Grande. Per ritrovarli così balsamici dovrete attendere fino all’autunno, quando le cromature di quella stagione li renderanno indimenticabili.

2014-06-02 329 (1024x768)
Missirola (1452 m) vista dal sentiero che conduce a Urtirè

La descrizione dell’anello Missirola-Urtirè si trova sul sito del Cai di Lanzo con mappa del percorso (la descrizione è fatta con partenza dalla località Inverso di Chialamberto: suggerisco di indossare gli scarponi al parcheggio di Bussoni, che si trova subito dopo Mottera, e fare così il giro in senso antiorario).

Credo che durante un’escursione di questo calibro, dove tra l’altro si incontrono numerose “muande” con le loro bellissime baite in pietra, sia più che normale domandarsi come fosse possibile vivere su queste montagne.

Se volete soddisfare questa curiosità allora vi lascio nelle mani del bravissimo Gian Marco Mondino che con un articolo scritto per il bimestrale Panorami-Vallate Alpine, intitolato “Antiche chiesette sui monti“, ci fa conoscere un angolo suggestivo delle Valli di Lanzo, ricco di testimonanze di quella cultura alpina che ha saputo donarci le montagne.

Grazie a Paolo (“paologiac” sui camosci) per avermi suggerito questo bellissimo itinerario dopo essersi preoccupato, con puro spirito volontaristico, di curarne tutta la segnaletica insieme agli amici del gruppo manutenzione sentieri del Cai di Lanzo.

Un pensiero riguardo “Poesia per l’Uomo Selvaggio

  1. Bellissima. Commovente. Poesia stupenda. Poesia, nient’altro. Poesia, e non c’altro. Qui, intorno. Da sempre. Dentro chi cerca. Dentro chi muove i suoi passi nel bosco, sulla montagna. Dentro ciascuno di noi. Francesco

    "Mi piace"

Commenta

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.