Poesia del poeta bergamasco Umberto Zanetti

(Tratto da: U. Zanetti. Mé dialèt. Poesia in bergamasco, Bergamo, 1996).
Questa poesia è stata citata da Massimo Centini nel suo bellissimo libro “L’Uomo Selvaggio. Antropologia di un mito della montagna” (Priuli & Verlucca).
Se non ce l’avete ancora tra i vostri libri, non perdete un attimo: correte a procurarvelo, leggetelo e poi programmate un’escursione in Val Grande di Lanzo, dalle parti di Missirola e Urtirè.
Potete partire dalla frazione Bussoni (919 m) di Chialamberto, dove un cartello del Cai di Lanzo vi indica la soglia oltre la quale abbandonare dietro di voi tutte le nevrosi del mondo domestico.
Partite. Fatelo finché potete. E non aspettate troppo perché l’estate con le sue vampate torride sciuperanno non poco i boschi umidi e tremendamente selvatici dell’inverso della Val Grande. Per ritrovarli così balsamici dovrete attendere fino all’autunno, quando le cromature di quella stagione li renderanno indimenticabili.

La descrizione dell’anello Missirola-Urtirè si trova sul sito del Cai di Lanzo con mappa del percorso (la descrizione è fatta con partenza dalla località Inverso di Chialamberto: suggerisco di indossare gli scarponi al parcheggio di Bussoni, che si trova subito dopo Mottera, e fare così il giro in senso antiorario).
Credo che durante un’escursione di questo calibro, dove tra l’altro si incontrono numerose “muande” con le loro bellissime baite in pietra, sia più che normale domandarsi come fosse possibile vivere su queste montagne.
Se volete soddisfare questa curiosità allora vi lascio nelle mani del bravissimo Gian Marco Mondino che con un articolo scritto per il bimestrale Panorami-Vallate Alpine, intitolato “Antiche chiesette sui monti“, ci fa conoscere un angolo suggestivo delle Valli di Lanzo, ricco di testimonanze di quella cultura alpina che ha saputo donarci le montagne.
Grazie a Paolo (“paologiac” sui camosci) per avermi suggerito questo bellissimo itinerario dopo essersi preoccupato, con puro spirito volontaristico, di curarne tutta la segnaletica insieme agli amici del gruppo manutenzione sentieri del Cai di Lanzo.
Bellissima. Commovente. Poesia stupenda. Poesia, nient’altro. Poesia, e non c’altro. Qui, intorno. Da sempre. Dentro chi cerca. Dentro chi muove i suoi passi nel bosco, sulla montagna. Dentro ciascuno di noi. Francesco
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