Gias Nuovo Fontane

2014-11-08 383 (1024x683)[…] Forno Alpi Graie, situato alla confluenza dei due valloni della Gura a NO e di Sea a SO (albergo). Dominato dal Bec Cerel a SO e dalle propaggini del Barrouard a N, con la frastagliata costiera del Mulinet a O, è posto in uno scenario alpestre di rara e selvaggia bellezza. […] Sulla sinistra di chi giunge, allo sbocco del Vallone di Sea, tra frassini ed abeti, sorge il Santuario della Madonna di Forno, fondato nel secolo XVII e meta, specie nel passato, di numerosi pellegrinaggi. […]

Alpi Graie meridionali – Guida dei Monti d’Italia (di G. Berutto e L. Fornelli)

Così la Guida dei Monti d’Italia – C.A.I./T.C.I. presenta Forno Alpi Graie (1219 m), frazione del Comune di Groscavallo (Val Grande di Lanzo) e base di partenza di svariati itinerari, sia escursionistici che alpinistici e sia di arrampicata sportiva.

Questa volta abbiamo camminato prima sul tratto iniziale del sentiero 318 e poi sul sentiero n. 320, per guadagnare così Gias Nuovo Fontane (1996 m), sublime punto di osservazione dove sprofondare letteralmente sui colossi di roccia che ci separano dall’Alta Moriana. Questo sentiero, percorso qualche settimana fa in occasione della prima spolverata di neve sulle alte cime, può essere considerato un’alternativa al Sentiero Balcone che parte dal villaggio dei Rivotti. Continua a leggere “Gias Nuovo Fontane”

Una maschera sul volto

Ceres anno 1979
Carnevale a Ceres 1979 (foto di Leandro Vighetti)

Mai come in questo periodo, in cui tutti i giorni sentiamo i nostri volti sferzati dalla violenza della bufera (le notizie orribili che invadono le nostre misere certezze), quella bufera che ti fa smarrire ogni punto di riferimento, che ti fa barcollare e ti fa sentire i piedi mancare il terreno, percepiamo impellente l’esigenza di un punto fermo, di radici forti e penetranti che sappiano inesorabilmente affondare nel terrreno ed aggrapparsi alla vita, la nostra vita.

Sono questi i frangenti di solitudine metropolitana in cui “vedo” il larice solitario, sovente incontrato tra le altezze silenziose delle Alpi, devastato dalla furia della tempesta, che si piega e si contorce sotto i colpi di venti burrascosi.

Piegarsi sì, spezzarsi mai.

Le radici sono il simbolo che racchiude i riti e le tradizioni del nostro Paese. E se il nostro Paese, come tanti altri del mondo Occidentale, è colpito al cuore, proprio nei nodi principali delle reti vitali, dove passa tutta l’informazione mainstream, allora è giunto il momento di salvarsi dal terrore e dalla violenza “emigrando” in periferia, dove resistere ai venti “da fine del mondo”.

Lì, più vive e più forti che mai, ritroveremo le nostre radici.

E sotto quelle maschere, la nostra identità.

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Valle Varaita Trekking

Monviso
Monviso – Foto di Martellot scattata dal Colle della Maddalena

Della Valle Varaita ciò che si ricorda immediatamente è il suo simbolo, il Monviso.

Io vorrei parlarvi, invece, di un recente progetto, sorto grazie al Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 (Mis. 313 Azione 1), che ha visto come ente beneficiario la Comunità Montana Valli del Monviso: il Cammino della Valle Varaita.

E’ il frutto di un lavoro di recupero e di valorizzazione del territorio e della rete sentieristica da parte di Comunità montana, altri enti, associazioni, operatori, guide e singoli appassionati.

Sentieri nati dai montanari per addomesticare la montagna e rendere meno grama la loro vita.

Si tratta di dodici tappe: dalla pianura del saluzzese alla testata della Valle.

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