L’anello storico di Lemie

Cresta del Vent
“Cresta del Vento” lungo il tratto Villaretti-Forno di Lemie

Questa escursione è presa in considerazione dalla pubblicazione “Valli di Lanzo – 20 escursioni tra natura, storia, fede e leggende“, edita dal Cai di Lanzo grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, e rientra tra quelle attinenti il tema della fede. Ma a dire il vero, questo è un percorso che permette di apprezzare molteplici aspetti dell’ambiente di montagna di un angolo molto affascinante della Val di Viù: panorami suggestivi, piccole borgate sospese, paesaggi terrazzati, cascate e sorgenti, tracce intense della vita dei montanari di un tempo, piloni votivi e chiesette, sia adagiate sui pendii e sia giacenti sul fondovalle… Insomma, se cercate l’intimità e l’identità dei luoghi, per allontanarvi dalla riva e dalla deriva degli orizzonti metropolitani, ecco che questo giro ad anello saprà appagarvi pienamente anche perché ottimamente segnalato ed arricchito con bacheche che ci narrano dei luoghi attraversati.

E’ impossibile poter riassumere in poche righe tutte le meraviglie che si possono incontrare lungo questo itinerario. Vorrei però soffermarmi su due aspetti che hanno catturato la mia attenzione: la particolarità di questo insolito giro ad anello e i paesaggi straordinari che ci permette di ammirare.

Per quanto riguarda il primo aspetto, è facile accorgersi, osservando la carta qui sotto riportata, come questa escursione in parte si sviluppi nell’inverso del fondovalle e quindi non è tutta in quota. Si potranno cosi percepire due ambiti differenti dello spazio alpino: quello di versante e quello, appunto, di fondovalle. Se, ad esempio, sceglierete di partire dalla piccola borgata di Villaretti (1149 m), per camminare in senso orario, allora avrete modo di osservare dall’alto le borgate che incontrerete nella seconda parte dell’escursione e che ve le farà guadagnare il fantastico ponte del diavolo di Forno di Lemie.

Estratto della carta digitale Fraternali Editore n. 8 (Valli di Lanzo), scala 1:25.000

L’altro aspetto, davvero notevole, è la particolare bellezza del paesaggio osservabile dal fondovalle. E’ vero che esso risulta un po’ disturbato dal sibilo delle turbine della centrale idroelettrica della frazione Gaiera e dai tralicci dell’alta tensione disseminati nei dintorni, ma quello che potrete assimilare, mentre attraversate lentamente borgate e boschi incantevoli, è una porzione delle Valli di Lanzo assolutamente armoniosa, dove Lemie, arroccato e dominato dalle sue torri di roccia, si staglia in alto rispetto al nostro sguardo così come le minuscole borgate letteralmente sospese tra terra e cielo, quest’ultimo riempito da splendide montagne come la Torre d’Ovarda (3069 m), nel suo versante Sud-Est, il gruppo Lera-Sulè (vette che superano i 3300 metri), il Rocciamelone (3537 m), per non parlare delle altre cime che possono contemplarsi nel tratto Villaretti-Pessinea (995 m) e poi anche scendendo verso Forno di Lemie, in particolare dal santuario della Madonna del Truc, stupendo punto panoramico. Ma questi, direte voi, sono paesaggi facilmente osservabili nelle Valli di Lanzo. No, perché purtroppo i fondovalle sovente sono tempestati dalle bruttissime case e dagli orribili palazzoni sorti dallo sviluppo disordinato del turismo del dopoguerra (un esempio, tra i tanti, è quanto osservabile percorrendo l’inverso del fondovalle di Cantoira, rientrando a Ceres da Santa Cristina).

Lemie
Lemie (963 m) osservabile dall’inverso del fondovalle

Il territorio di Lemie non è stato particolarmente interessato dal turismo e dalla villeggiatura tra il 1850 e il 1950 e quindi scarsissima è la persistenza di elementi architettonici alieni alla cultura della Valli di Lanzo.

Ampi spazi, vette maestose che fanno da sfondo a sentieri e baite disseminate nei boschi del versante all’indritto, appena incontrate se si fa il giro in senso orario da Villaretti, il fragore della Stura di Viù che cavalca verso la pianura accompagnando l’energia prodotta dalla centrale idroelettrica dell’Enel, il tutto immerso in un senso di solitudine davvero palpabile e terapeutico: un paesaggio che incide nell’anima, un paesaggio che restituisce l’immagine dell’uomo in equilibrio tra le proprie pretese e l’ambiente alpino, estremamente fragile ma forse, proprio per questo, terribilmente affascinante.

Pilone d'la Parneri
Pilone “d’la Parneri” (1181 m) lungo il sentiero n. 131 (Villaretti-Forno di Lemie)

Insomma, un angolo della Val di Viù tutto da scoprire, tutto da respirare. Una porzione di territorio che, se osservato attentamente ed empaticamente lungo tutto il percorso, saprà svelarvi le molteplici dimensioni dello spazio alpino: da quello prettamente orografico a quello antropologico, da quello attinente la fede dei montanari (le chiesette deliziose di versante e di fondovalle e gli innumerevoli piloni votivi) a quello dello sfruttamento intelligente dell’energia idroelettrica (meglio un grosso impianto che innumerevoli centraline idroelettriche, come quelle che si stanno realizzando su tutto l’arco alpino piemontese, andando così a terminare gli ultimi corsi d’acqua ancora integri), da quello architettonico (con ancora flebili tracce degli antichi benal, ovvero le baite con i tetti di paglia di segale) a quelli storici-artistici (con gli affreschi della cappella di San Giulio), senza tralasciare la bellezza di percorrere mirabili mulattiere con muretti a secco e di poter notare lungo il “percorso in quota” (non si superano i 1300 metri di altitudine) i magnifici paesaggi terrazzati, così infinitamente tangibili nelle loro materialità tanto quanto lo sono le leggende, infinitamente intangibili, che non subiscono minimamente l’erosione dei nostri tempi vuoti.

muretti a secco

Si può partire a piedi da qualsiasi punto (Lemie, Villaretti, ponte quattrocentesco di Forno di Lemie): a voi la scelta ma noi vi suggeriamo vivamente di lasciare l’auto a Villaretti (bivio con cartelli sulla provinciale, poco prima di Lemie) e di iniziare l’escursione in quota immergendovi nel tratto di sentiero che unisce Villaretti a Forno di Lemie, passando per Pessinea (995 m), antico transito commerciale tra Lemie e Viù (gli abitanti scendevano da Villaretti carichi di mele, che scambiavano a Pessinea con castagne del posto). Lungo questo percorso si incontrano piccoli insediamenti costituiti dalle caratteristiche baite in pietra (Case Parneri, il Colletto, la Tinetta e la Sauna). Si continua poi il giro sul fondovalle attraversando Forno di Lemie (840 m), la chiesetta di San Giulio (con affreschi del XV secolo), Villa (869 m), Case Gaiera (dove nei pressi c’è la centrale idroelettrica) e Lemie (963 m), dopo aver attraversato il ponte sulla Stura di Viù. Subito dopo Lemie si possono osservare le cascate dell’Ovarda (bacheca) per poi riprendere la salita (20 minuti circa) raggiungendo così Villaretti dove abbiamo lasciato l’auto.

La Sauna
La Sauna (920 m)

Quando farlo: meglio scegliere giornate fresche (sicuramente favorevoli sono la primavera e l’autunno) stante la quota non elevata del percorso. Attenzione che la neve può persistere nel tratto di fondovalle, essendo all’ombra, rispetto al tratto in quota sul versante solatio (fondovalle comunque magnificamente osservabile sul traverso fino a Pessinea: potete considerare questo villaggio un’ottima meta della vostra escursione).

Difficoltà: “E” (escursionistico)

segnaletica verticaleTempo di percorrenza: partendo da Villaretti con passo tranquillo, e con tutte le soste necessarie per osservare e fotografare (compresa sosta pranzo a Pessinea e caffè a Villa), ci si impiega 6 ore e 30 minuti: prendetevi una giornata intera e godetevi con tutta calma questo meraviglioso angolo delle Alpi Graie meridionali.

Dislivello complessivo in salita: 560 m circa.

Lunghezza totale del percorso: 12 Km.

Segnavia: n. 131, n. 131A e A.S. (Antichi Sentieri); presenza di bolli bianco-rossi, bandierine, cartelli (segnaletica verticale) e bacheche esplicative con cartine della zona lungo tutto il percorso.

Cartografia:


Valli lanzo 20 escursioniDescrizione “Anello di Lemie” sul sito del Cai di Lanzo: cliccate qui (però con partenza da Lemie e giro in senso antiorario).

Tutte le escursioni tematiche descritte nella pubblicazione “Valli di Lanzo – 20 escursioni tra natura, storia, fede e leggende” sono consultabili sul sito del Cai di Lanzo (vedere menù di sinistra e cliccare su “Sentieri tematici“).

Questi percorsi sono stati segnalati come previsto dalla Legge Regionale N°12 del 18 febbraio 2010, ovvero con la segnaletica ufficiale CAI.

I percorsi sono suddivisi in quattro tematiche: natura, storia, religione e leggende.

La Fondazione Compagnia di San Paolo ha contribuito alla realizzazione di questo volume.

3 pensieri riguardo “L’anello storico di Lemie

  1. Lo splendido santuario “Madonna del Truc” versava in pessime condizioni e gli escursionisti che percorrevano il sentiero n. 131 della Val di Viù (Valli di Lanzo) hanno sempre provato un sentimento di sgomento e tristezza. A dire il vero per noi sembrava quasi impossibile immaginarne un restaturo, stante la complessità ed importanza dei lavori.

    Oggi La Stampa pubblica la bella notizia: il Santuario è stato salvato grazie all’interessamento dell’Ing. Alberto Tazzetti e al cospicuo finanziamento della Fondazione Compagnia di San Paolo.
    Noi siamo molto felici che una splendida escursione (Anello storico di Lemie) possa vedere recuperato un formidabile elemento del paesaggio alpestre da dove, tra l’altro, si godono panorami memorabili.

    E allora il nostro suggerimento è quello di mettervi in cammino e scoprirlo con la giusta lentezza: il periodo è certamente propizio!

    Qui la notizia di Gianni Giacomino pubblicata sul quotidiano “La Stampa” del 28/02/2021: https://drive.google.com/file/d/16UcwZu_Q1JxkbY0hIlm3BzBefnzecVG6/view?usp=sharing

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