Cari escursionisti tedeschi, arrivate prima voi a “prendervi” le Valli di Lanzo, con i vostri piedi, con i vostri sguardi e con la vostra cultura. Ma fate in fretta prima che i signori da fuori con una valigia piena di soldi ce le scippino definitivamente ed esclusivamente per interessi squisitamente privati e fomentati da una classe politica “montanara” che se ne frega degli spazi pubblici e dei meravigliosi paesaggi alpini custoditi da queste Valli. Paesaggi e sentieri che dovrebbero appartenere all’eternità e non al misero e meschino orizzonte di vita umano.
Ringraziamo sentitamente la redazione di Torino e le Alpi per la gentile concessione a pubblicare questo articolo.
Con questo bellissimo libro, a metà tra descrizione geografica e guida escursionistica, Bätzing e Kleider cercano di dare il loro contributo allo sviluppo locale delle Valli di Lanzo
Werner Bätzing, Michael Kleider, “Die Lanzo-Täler: Belle-Epoque und Bergriesen im Piemont“, Rotpunktverlag, 2015
Non è sicuramente al facile successo commerciale che puntano gli autori Werner Bätzing e Michael Kleider. Le Valli di Lanzo, come annotano anche loro, sono totalmente sconosciute nei paesi di lingua tedesca. Ma anche in Italia e a Torino – è questa una delle storie che racconta il libro – queste valli sono oggi distanti dall’importanza turistica che avevano nei primi decenni del ‘900, nella Belle epoque, quando erano tra i territori più segnati dagli inizi del turismo alpino. Così distanti che oggi, scrivono Bätzing e Kleider, alla prima impressione le Valli di Lanzo sembrano intoccate dal turismo. Solo guardando con attenzione si notano i segni di quell’epoca gloriosa: soprattutto le ville tra il neogotico e il liberty, ma anche le stazioni della ferrovia Lanzo-Ceres, costruite agli inizi del ‘900 in quello strano stile che imita gli chalet svizzeri.
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