L’ermellino del Gran San Bernardo

ermellinoHo avuto la fortuna di trovarmelo davanti proprio mentre avevo la fotocamera in mano, pronta per scattare. E’ la prima volta – e credo che sarà anche l’ultima – che riesco a fotografarlo, anche perché è una specie animale a rischio estinzione. Guizzava come un matto a destra e a manca tra le rocce della via per il Gran San Bernardo, forse per prepararsi alla notte di San Silvestro.
Incontrare la fauna alpina è sempre uno dei momenti più emozionanti dell’escursionismo. Se poi si riesce anche a portarsela a casa, lasciandola comunque nel loro habitat, allora si può essere sicuri che l’escursione programmata è comunque riuscita, anche se per qualche motivo non raggiungiamo la nostra meta prefissata.
Il fato ha poi voluto farmi sfogliare uno dei libri di montagna che amo più. Tra quelle pagine un guardaparco del Parco Nazionale del Gran Paradiso, nei primi anni ’50, scrive anche di questo piccolo mammifero (quando non era ancora a rischio estinzione), che raggiunge a malapena i 30 centimetri di lunghezza. Continua a leggere “L’ermellino del Gran San Bernardo”

La libertà delle scimmie

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Vi propongo due percorsi che conducono fra montagne bellissime e ovviamente – visto che siamo nati in un Paese che ama la libertà – voi sarete liberi di scegliere quale preferite: uno è stato creato dall’uomo che cammina, l’altro dall’uomo gommato. Visioni differenti ma, per fortuna, non viviamo come quelli dell’Isis e quindi possiamo scegliere dove posare i nostri piedi, soprattutto se cerchiamo la bellezza camminando.

Torniamo con i piedi per terra (quello di prima era un mondo fantastico): vi propongo due percorsi che vi conducono fra montagne bellissme: uno era stato creato dall’uomo che cammina – e ora non esiste più – l’altro è diventato una frazione, tutto sommato molto piccola, dei 30 km di piste forestali del PSR create nelle Valli di Lanzo che hanno spianato antichi sentieri, come quello che vedete in questa prima tornata di foto (subito qui sotto). L’altra carrellata vi mostrerà cosa è rimasto dopo la massima espressione di amore per la libertà dei comuni delle Valli di Lanzo, sponsorizzati, a suon di milioni, dall’Unione Europea (se non sapete di cosa parlo, leggete prima questo post). Continua a leggere “La libertà delle scimmie”

L’ordine disordinato

2015-01-18 613 (1024x768)Crediamo che la natura sia ordinata e pulita. Da lontano tutto sembra netto, preciso, goniometrico. Non è così. Avvicinandoci agli anelli di Saturno la sonda Cassini ha fotografato la situazione. Anelli spessi in media soltanto dieci metri e composti da materiale raccolto in giro per lo spazio, rocce e sedimenti quasi invisibili. Distano seimilaseicento chilometri dalla superficie gassosa del pianeta e si estendono per centoventimila chilometri. Gli anelli di Saturno sono divisi in sette fasce. Le forze gravitazionali che consentono a questo enorme marchingegno cosmico di funzionare dipendono dal pianeta e dalle sue “lune pastore”: lune che orbitano intorno al pianeta e concomitano alla creazione degli anelli. Tutti i pianeti gassosi ne hanno: per questa ragione Giove, Urano e Nettuno hanno anelli ma sono scarsamente visibili. Da distante anche il bosco sembrerebbe perfetto, ordinato. Nella stagione invernale la neve rafforza la percezione dell’inganno. La coltre lattiginosa ricopre e nasconde, mette in pari e appiattisce le chiome rimaste verdi. Le compatta. In estate la vita si moltiplica, la predazione e la dipendenza reciproca, e il senso materiale del disordine cresce a dismisura, il grado di entropia estetico aumenta. Bisogna metterci le zampe dentro per constatare la sovranità del disordine, un disordine splendido, ruggente, avvolgente, chimicamente fermentante. Continua a leggere “L’ordine disordinato”

Sentieri perduti

2015-10-18 092 (1024x683)Sapevamo, o credevamo di essere «un popolo di poeti, artisti, eroi, santi, pensatori, scienziati, navigatori, trasmigratori», com’è scritto (da un discorso di Benito Mussolini del 1935) sulle quattro facciate del Palazzo della Civiltà del Lavoro, a Roma-Eur. Invece siamo «un popolo di scimmie», dedito allo «smantellamento brutale e alla distruzione metodica della bellezza, alla trasformazione di luoghi bellissimi in luoghi senz’anima», scrive, dispiaciuto e adirato come Achille, Raffaele La Capria in Ultimi viaggi nell’Italia perduta (Bompiani).
Articolo di Carlo Vulpio sul Corriere della Sera.

Mercoledì ho voluto farmi del male e abbiamo percorso la nuova strada da Pera Berghina a Pian delle Riane. Ho pianto”.
L. C.

I luoghi senz’anima, nelle Valli di Lanzo del XXI secolo, sono quelli che stanno sorgendo grazie alla proliferazione delle piste forestali a scapito dei sentieri storici, quest’ultimi custodi di paesaggi incantevoli.

Nel 1985 (trent’anni fa) l’Assemblea federale della Confederazione Svizzera ha emanato la Legge federale sui percorsi pedonali ed i sentieri (LPS) attuando così l’Art. 88 della Costituzione federale.

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Buon 2016

2015-12-05 735 (1024x683)Una cosa è certa. Per conoscere un territorio ricco e complesso come quello delle Alpi c’è un solo modo: mettersi in cammino. Ma, attenzione, è necessario non commettere l’errore di preparare il viaggio con troppa cura. Il viandante (o flâneur, o Wanderer, o Bergvagabunden che dir si voglia) non si pone mai mete inderogabili, e la paura di girare a vuoto, di perdere tempo, non dovrebbe esistere nemmeno per il camminatore alpino moderno. […] Escursionismo, dal latino ex currere, ovvero “porsi fuori”: un’attività innanzi tutto culturale che riprende quell’aspirazione all’altrove propria dei poeti romantici e dei viaggiatori europei del Grand Tour mossi alla ricerca di conoscenza e virtute. Una conoscenza congiunta all’andare e che riflette un insopprimibile bisogno di libertà. Per questo, io credo, camminare senza fretta […] può essere considerato oggi una forma di controcultura, l’antidoto a una vita dominata dall’ansia di fare, dall’assillo moderno della misurazione del tempo e della velocità. Non facciamo nostra la psicologia del weekend, no all’ossessione del fine settimana: quel tempo libero nella società moderna non è mai un tempo liberato, perché non interrompe la consuetudine di una quotidianità vissuta all’interno di un orizzonte metropolitano. […]

Annibale Salsa