Leggere la Natura con cuore aperto, ascoltare la Natura con la mente pronta: questo è il nutrimento per una sana crescita dell’intelligenza naturalistica.
Trovo molto suggestivo il pensiero del biologo Giuseppe Barbiero quando ipotizza punti di contatto con Gaia e la nostra psiche. Anzi, abolisco le ipotesi – con tutti i suoi “se” – e le do immediatamente verificate. Perdonatemi questa presunzione che è più che comprensibile dopo una magnifica escursione negli affascinanti ambienti naturali delle Alpi Graie.
“[…] Stiamo scoprendo che Gaia può influenzarci ad un livello psichico profondo. Proprio come una vera madre, Gaia è capace di attivare la nostra attenzione involontaria, affascinando i nostri sensi e favorendo la nostra capacità di attenzione. Se questo è vero siamo di fronte ad una questione cruciale che va colta nella sua interezza: qui Gaia è il soggetto attivo, mentre l’umanità riceve nutrimento psichico. Per chi, come l’uomo moderno, è abituato a considerare se stesso al centro dell’universo, agente unico nel bene e nel male del proprio destino, si tratta di un ribaltamento di prospettiva che lo pone in una prospettiva nuova e più umile: dipendiamo dall’integrità di Gaia non solo fisicamente, ma anche su un piano psichico […].
Avete appena letto un passaggio intrigante dell’articolo Biofilia e Gaia: due ipotesi per una Ecologia Affettiva scritto da Giuseppe Barbiero, ricercatore dell’Università della Valle d’Aosta.

Se siete alpinisti o escursionisti, e frequentate in modo assiduo la montagna, allora non avrete alcuna difficoltà a divorare questo articolo. La vostra mente sarà come radici di alberi che succhiano il nutrimento dalla terra.

Se invece non avete occasioni di immergervi nella natura, in particolar modo in quella delle montagne, allora dovete fidarvi della bontà di quanto contenuto nel link precedente, oltre a progettare quanto prima di farvi affascinare dagli ambienti naturali: è un suggerimento vitale.
Nel frattempo posso solo tentare di convincervi dell’importanza – davvero vitale – degli studi di Barbiero mostrandovi qualche punto di contatto di una cavalcata escursionistica terribilmente affascinante ai confini del cielo. Siamo in alta Val d’Ala a due passi dalla Savoia e al cospetto delle montagne più imponenti delle Valli di Lanzo, nelle Alpi Graie meridionali.

Di seguito la carrellata di foto del giro escursionistico ad anello Grange della Mussa (1767 m) – Passo delle Mangioire (2765 m) – Lago di Bessanetto (2750 m) – Lago del Crotas (2760 m) – Rifugio Gastaldi (2658 m) – Grange della Mussa (Alta Val d’Ala, Valli di Lanzo).
La maggior parte delle immagini (cliccando qui andate direttamente all’album) contiene la didascalia descrittiva (basta passarci sopra il mouse). Se lo preferite, potete visualizzare le foto con lo slideshow (pulsante in alto a destra).
Buona visione (e non dimenticatevi di farvi intrigare dall’Ecologia Affettiva).
Bellissime foto…come sempre…Condivido in pieno.
Solo una precisazione: quelli che hai chiamato Crocus a me sembrano Pulsatilla (o anemone) alpina.
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