Rosso, arancione, giallo… Lockdown dalle – alle… Passeggiate sì e no, sport individuale sì, forse… Mascherina su, mascherina giù… Lascio tutto lontano e imbocco un sentiero.
Pace. È un’immediata sensazione di pace. Tutto torna a posto, è la normalità.
Camminare è tornare a sentirsi Vivi.
Eccola, la prima neve! L’ho attesa come una bambina con gli occhi di sempre. Oggi è bellissima, la giornata inizia limpida e qualcuno prima di me è già passato. Le tracce delle ciaspole hanno non più di una notte, quindi devio un po’ per lasciarne una tutta mia; mi diverto.
Come ogni anno alla prima nevicata raggiungo la vetta del Monte Antola, nel bellissimo Parco Naturale Regionale dell’Antola della mia Liguria. Si dice sia la vetta dei Genovesi, ma è qualcosa di più, è una promessa, un atto di Fede, un viaggio per l’anima per quel giorno così speciale.
La montagna è sempre lì, che si colora, anche di bianco, ma non vieta e non impone.
Che sensazione bellissima offre il silenzio della vetta!
Il tempo è pronto a cambiare in un nuovo colore e da lassù vedo le nubi formarsi e salire dal mare.
“Arriverà presto la nebbia”, dico a due giovani in vetta.
“Vi conviene scendere”.
Li vedo così giovani ed entusiasti di essere arrivati fin lì per la prima volta!
“Ma c’è il sole!” rispondono sorpresi.
“Non proprio”…
Indossiamo la mascherina perché noi montanari siamo anche bravi e rispettosi cittadini e iniziamo una bella conversazione; do loro qualche indicazione del luogo, facendomi dire dove hanno lasciato il mezzo di trasporto, per essere certa, al mio ritorno, del loro arrivo.
“Scendi con noi?”.
“No, io aspetto la nebbia”.
Difficile non sorridere nel ripensare alle loro facce.
Il vecchio detto del predicar bene con me funziona sempre, ma questo non significa che non uso prudenza.
Abbasso la mascherina e sorseggio l’ultimo bicchiere del mio tè ancora un po’ caldo e vorrei riuscire a farti sentire quanto sto bene qui!
Il freddo adesso si fa pungente e la nebbia mi avvolge in quel senso di impotente libertà.
Ed ecco un altro colore che assume la montagna.
Ormai il sole sta calando laggiù nel mare e lascia intravedere solo il suo saluto…
Devo fare i conti con l’ora del coprifuoco quindi riprendo i miei passi, sento la brina ghiacciare sulle guance, sento la neve che scrocchia sotto gli scarponi.
Il viaggio cambia, le emozioni cambiano. Riesci ed emozionarti con me?
Io sono felice e grata nella mia solitaria quiete. Il vento inizia a cambiare anche i suoni, e la nebbia che si specchia sulla neve confonde. Questo gioco di colori in chiaroscuro non lascia spazio ad una visuale nitida e la vera magia la fa il corpo che si mette in quello stato di attenzione che affina suoni ed odori.
Con la montagna e nella montagna, ho imparato a conoscere i miei sensi, a compiere scelte, a rinunciare e ad accogliere. Adesso sorrido e canto nella nebbia con i caprioli; la strada è ancora lunga.
Tu intanto cammina con me, attraverso i miei occhi…
M.