Vi ricordate da piccoli come era bello trovare una pozzanghera per saltarci dentro? E non mi dite che non avete mai raccolto una pietra per aprire un pinolo, una noce o una nocciola! Ed il profumo del mallo? Uno di quelli impossibili da dimenticare! Di quei profumi ancora oggi mi nutro e li cerco nei boschi. Quei profumi che non saranno mai in vendita su nessun scaffale.
Camminare è magico, camminare trasforma. (Hamish Fulton)
Cesare Ferro Milone (1880 – 1934) – Escursione sulla mulattiera di Malciaussia – Anni ’20 – inizio anni ’30 (Museo Civico Alpino «Arnaldo Tazzetti» di Usseglio).Alta Valle di Viù, Valli di Lanzo.
Difficile oggigiorno posare i piedi su mulattiere così tirate a lucido nelle Valli di Lanzo. Ma questi erano sentieri per montanari, non per escursionisti. Ed era la normalità.
Mi capita di sentire che una cima mi chiami, è una sorta di magnetismo che mi attrae in modo estremamente istintivo, quasi atavico: lo sguardo viene sedotto in direzione dalla vetta che resta scolpita nella memoria, per ripresentarsi alla mente di tanto in tanto, come una grande passione fra due persone che attendono solo l’occasione di incontrarsi nella giusta circostanza per amarsi. Capita sovente di non riuscire ad assecondare tale richiamo in tempi brevi, perché non ci sono le circostanze: manca il socio giusto, l’adeguata preparazione o le condizioni meteo, così passano i giorni, i mesi e a volte gli anni, ma il desiderio di quella cima resta inalterato. Un giorno, infine, ti svegli e capisci che il momento è quello giusto, che le circostanze ci sono, ti senti bene e sai che potrai arrivare in vetta, anche da sola. Lo sai e basta, nella piena consapevolezza di te stessa, dei tuoi limiti come delle tue capacità e inizi a muovere il primo passo: giovedì 23 giugno 2022, la mia giornata è iniziata così.
Una donna, curva sotto il peso di una gerla. Il Monumento alla civiltà alpina, collocato a Mocchie (Val di Susa), simboleggia bene il peso, la fatica, il sacrificio della gente di montagna.
Un anello escursionistico alla scoperta dell’anima più autentica delle Valli di Lanzo
In Val Grande, nelle Valli di Lanzo, la “Seitiva” è una cresta a solatio che separa i territori dei villaggi di Lities (1144 m) e Vrù (1039 m), piccoli e deliziosi agglomerati alpini del Comune di Cantoira. La faccia esposta a ovest guarda verso Lities e verso la testata della Valle mentre quella rivolta a est precipita nel Vallone di Brissout, quello della Miniera della Brunetta e di Vrù da dove partivano i minatori per estrarne il talco. Questi due borghi, raggiungibili dal fondovalle sia in auto che a piedi, su mulattiere in pietra straordinarie, negli ultimi anni si sono risvegliati dal loro lungo letargo proponendo ai visitatori alcune interessanti attrazioni come il Museo diffuso “Ca’ dou Rousét“, grazie all’Associazione amici di Lities (su Fb, Instagram e YouTube), o il famoso presepe meccanico di Vrù, con l’Associazione Culturale “Francesco Berta” (su Fb e Instagram) che negli ultimi anni ha saputo presentare ulteriori aspetti culturali, soprattutto nel periodo natalizio grazie al presepe diffuso, che ha contributo molto alla conoscenza di questi angoli delle Valli di Lanzo, modellati dai ghiacciai pleistocenici e dalla sapienza e maestria dei vecchi montanari, come Francesco Berta, detto “Cichin”.
1 gennaio 2017. Panorama verso nord-nord-est da Santa Cristina (1340 m) con condizioni di innevamento molto simili a quelle incontrate durante il giro della Seitiva del 26 dicembre 2022. All’orizzonte lo spartiacque Val Grande-Valle Orco. Al centro si staglia la cresta della Seitiva, con Lities (1044 m) alla sinistra, mentre a destra si trova Vrù (1093 m). Cliccare sulla foto una volta e poi una seconda per poterla ingrandire e leggere i dettagliContinua a leggere “Il giro della Seitiva”→