Un anello escursionistico alla scoperta dell’anima più autentica delle Valli di Lanzo
In Val Grande, nelle Valli di Lanzo, la “Seitiva” è una cresta a solatio che separa i territori dei villaggi di Lities (1144 m) e Vrù (1039 m), piccoli e deliziosi agglomerati alpini del Comune di Cantoira. La faccia esposta a ovest guarda verso Lities e verso la testata della Valle mentre quella rivolta a est precipita nel Vallone di Brissout, quello della Miniera della Brunetta e di Vrù da dove partivano i minatori per estrarne il talco. Questi due borghi, raggiungibili dal fondovalle sia in auto che a piedi, su mulattiere in pietra straordinarie, negli ultimi anni si sono risvegliati dal loro lungo letargo proponendo ai visitatori alcune interessanti attrazioni come il Museo diffuso “Ca’ dou Rousét“, grazie all’Associazione amici di Lities (su Fb, Instagram e YouTube), o il famoso presepe meccanico di Vrù, con l’Associazione Culturale “Francesco Berta” (su Fb e Instagram) che negli ultimi anni ha saputo presentare ulteriori aspetti culturali, soprattutto nel periodo natalizio grazie al presepe diffuso, che ha contributo molto alla conoscenza di questi angoli delle Valli di Lanzo, modellati dai ghiacciai pleistocenici e dalla sapienza e maestria dei vecchi montanari, come Francesco Berta, detto “Cichin”.

La via storica che unisce Lities con Vrù è la “Vi ‘d Miculà” (qui il post) che potrebbe essere emozionante percorrerla inseguendo il crepuscolo, come descritto nel post “Luoghi” del 2019, per ammirare i presepi con l’atmosfera speciale delle lucine spalmate lungo le chintane.
Se avete già percorso questo giro (4 ore circa la durata, senza le soste) e volete invece marciare un po’ più a lungo, prima di vagabondare tra le viuzze di Vrù, allora vi propongo l’anello che chiamerei della “Seitiva”: inizia da Lities, tocca il pilone votivo nei pressi di San Domenico, scende nel Vallone di Brissout, raggiunge Vrù e si conclude rientrando a Lities con la Vi ‘d Miculà.






Da Lities fino al pilone votivo di San Domenico (foto precedente) si percorre il versante sud-est della Seitiva seguendo un buon sentiero con bolli bianco-rossi. Dal pilone si valica e si scende nel versante sud-ovest della nostra cresta, intercettando subito un cartello con le indicazioni “Alpe Dra – Miniera Brunetta – Vrù“. Nelle condizioni ambientali del 26 dicembre 2022, il sentiero 329A era ricoperto dalla neve fino a circa 1570 metri con difficoltà a rintracciare i bolli fino a 1650 metri circa (100 metri a scendere dal pilone votivo).

Dopo circa 10 minuti di marcia si raggiunge l’Alpe Dra (1710 m) che bisogna attraversare in direzione sud.

Si tocca l’ultima baita in pietra dove sul muro si trova scritto “Vrù” in rosso con una freccia. Con il manto nevoso, qui individuare i bolli bianco-rossi non è stato semplice e così si è scesi al libero seguendo la direzione della freccia (sud-est), intravedendo poi verso sinistra (nord-est) la traccia scoperta dalla neve.

Dall’Alpe Dra il sentiero si tuffa a sud-est in uno stretto ed incassato valloncello che sprofonda nel Vallone di Brissout, compiendo numerose svolte. A 1610 metri si incontrano altre baite in pietra, non nominate sulla carta n. 9 della Fraternali Editore: bisogna attraversarle per ritrovare i bolli.

Da qui in poi si entra in aree boscate, talora fitte, che ci accompagneranno fino alla località “Rivirin” (1106 m), a 15 minuti circa da Vrù.



In queste condizioni di terreno, ed essendo la prima volta che percorriamo il sentiero 329A, abbiamo impiegato un’ora e mezza circa per raggiungere il sentiero 330 (1360 m di quota) dal pilone votivo di San Domenico (1745 m).

Seguendo in discesa il sentiero 330 nel Vallone di Brissout, con il versante est della Seitiva alla nostra destra, in circa 45 minuti si giunge nell’amena località “Rivirin” (1100 m), a monte di Vrù, dove si trovano le miniature in pietra della Mole Antonelliana, della Torre di Pisa e del Rocciamelone. Nei pressi una grande bacheca raccoglie degli scritti sulla zona, in particolare sulla Miniera della Brunetta.

Da Rivirin una sterrata conduce a Vrù (1039 m): si entra nell’abitato da nord-est incontrando la graziosa chiesetta intitolata alla Madonna della Neve. Difficile non rimanere attratti da un paesaggio tra i più autentici che si possono ammirare nelle Valli di Lanzo.




Percorrendo le chintane di Vrù, prende forma la poesia di questo villaggio, addobbato con innumerevoli presepi e quest’anno molte finestre delle abitazioni non sono più mute: ci raccontano di chi le ha abitate, offrendoci così la possibilità di riflettere sulle condizioni di vita di un tempo, quando i paesi erano vivi e pulsavano di quel senso di comunità che noi cittadini spaesati possiamo solo tentare di coglierne qualche frammento, passo dopo passo tra le silenziose viuzze di pietra.



































Si esce da Vrù, in direzione sud-ovest, seguendo la strada asfaltata che arriva dal fondovalle. Giunti in breve ad un incrocio, si rinviene sulla destra il cartello (freccia bianco-rossa) del Cai-Regione Piemonte che indica il sentiero 330A per Lities.

Si segue verso destra, in salita, la strada asfaltata per 5 minuti circa fino ad incontrare, dopo un tornante, una grande bacheca descrittiva posizionata sul muro di un box. Nei pressi ritroviamo la freccia che ci segnala il sentiero 330A per Lities (direzione ovest-sud-ovest). Si percorre una sterrata, che compie una paio di tornanti, per circa 15 minuti e si arriva alla località “Petè” (1090 m; cartello) dove termina.

Da qui si segue per 45 minuti circa uno stretto ma affascinante sentiero immerso nei boschi del versante sud-ovest della Seitiva. Lungo questo percorso (la Vi d’Miculà), arricchito da bacheche illustrative e descrittive della zona, si incontra un incantevole punto panoramico (siamo proprio all’inizio della cresta “Seitiva”) sulla Val Grande e su parte della sua testata: vale la pena prevedere una pausa non breve per assaporare la bellezza dei paesaggi.


Da qui in circa 30 minuti di marcia si esce dal bosco e ci si ritrova sulla strada asfaltata che arriva dal fondovalle della Val Grande e che conduce a Lities. La si segue, in direzione nord-ovest ed in lieve salita per 10 minuti, raggiungendo così il nostro punto di partenza, dopo aver incontrato la cappella del Crest (1150 m; magnifico colpo d’occhio sull’alta Val Grande).


E’ gradevole osservare che il nostro percorso, in alto, è ancora indorato dal sole. Ci piace immaginare di essere lassù, a San Domenico, riscaldati dagli ultimi raggi per trovare un po’ di conforto dopo una lunga ma remunerativa giornata invernale trascorsa intorno alla Seitiva.

Ne abbiamo bisogno in quest’epoca, anche simbolicamente.
Nel frattempo Anacleto osserva attento i viandanti che cercano le altezze. E forse, nel loro cuore, anche le certezze di un sentiero che possa ricondurli alla loro genuina ed autentica umanità.

Come le chintane di Vrù.
Anello escursonistico Lities (1044 m) – San Domenico (pilone votivo, 1745 m) – Vrù (1039 m) – Lities (Val Grande di Lanzo)
Note: il giro qui proposto è stato effettuato in parte su terreno innevato e pertanto è richiesta, in tale situazione, un’ottima capacità di valutare le condizioni della montagna a tavolino (familiarità nella lettura dei bollettini nivologici e meteorologici) per evitare i pericoli delle valanghe. Richiesta adeguata attrezzatura ed abbigliamento in base alle caratteristiche dell’ambiente (racchette da neve, ramponi, piccozza, artva-pala-sonda) e disporre di un’ottima capacità di orientamento, dovendo seguire sentieri che possono essere in parte o completamente ricoperti dalla neve, risultando così invisibili.

E’ possibile iniziare questo anello partendo dal fondovalle della Val Grande: in tal caso si parcheggia l’auto a Bergognesco (760 m, fraz. di Cantoira) seguendo la “Viassì”, una stupenda mulattiera completamente lastricata (qui il post); aggiungere 1 ora circa in più di marcia sul totale richiesto dal giro (v. più avanti).
Rientrando a Lities, è raccomandabile curiosare nei paraggi per cogliere la bellezza di alcuni angoli del borgo e magari anche visitare la Casa Museo Ca’ dou Rousét.

Partenza: Lities (1044 m, Comune di Cantoira).
Dislivello totale: 880 m ca.
Difficoltà: “E” (escursionistico) in assenza di neve.
Tempo complessivo per compiere l’intero giro ad anello: 4 h 30 min. (escluse le soste e il tempo dedicato alla visita di Vrù).
Periodo consigliato: tutto l’anno in assenza di neve; valutare comunque l’eventuale presenza di ghiaccio nei periodi più freddi.
Segnavia: 329 + 329A + 330 + 330A con bolli bianco-rossi, bandierine rosso-bianco-rosse e cartelli indicatori.
Cartografia: “Basse Valli di Lanzo n. 9”, scala 1:25000, edita dalla Fraternali Editori.

La traccia GPS del “Giro della Seitiva” (effettuato il 26/12/2022) la trovate più avanti liberamente scaricabile ma prima è necessario e fondamentale che leggiate la seguente dichiarazione di non responsabilità:
– la traccia non è da ritenersi in nessun caso precisa, è uno dei tanti strumenti che la tecnologia mette a disposizione per la divulgazione del percorso proposto;
– in nessun caso è tale da sostituire od integrare la conoscenza delle carte topografiche ed escursionistiche e non è sostitutiva dei tipici strumenti per l’orientamento in montagna;
– è importante per l’escursionista la conoscenza del funzionamento del proprio dispositivo GPS, il test del funzionamento con il file gpx scaricato da questo sito internet per verificarne preliminarmente la compatibilità e la fruibilità con il proprio dispositivo GPS. Sono questi prerequisiti essenziali per l’escursionista che intenda usare le traccia GPS scaricabile quale mero ausilio (e non già unico strumento di orientamento) per l’escursione qui descritta;
– in nessun caso si risponde dell’esattezza della traccia GPS scaricabile nel sito, né dei danni che possano derivare agli utenti e/o a terzi dall’utilizzo delle stesse;
– la traccia GPS disponibile nel sito ha il solo scopo di arricchire le descrizioni degli itinerari, ma in nessun caso sostituisce la conoscenza del luogo, la disponibilità delle mappe escursionistiche, la capacità di orientamento richiesti per programmare l’escursione, anche in rapporto alle condizioni ambientali e fisico-atletiche;
– la traccia GPS è da intendersi, pertanto, meramente quale informazione aggiuntiva e parte complementare della descrizione del percorso;
– la scelta di utilizzare le traccia GPS fornita nel sito ricade nella totale ed esclusiva responsabilità dell’utilizzatore.Cliccare qui per scaricare la traccia gpx “Giro della Seitiva” registrata il 26 dicembre 2022.

Buon 2023 a tutti!
Grazie ancora una volta per cronaca diretta di escursione in montagna! Vorrei saperne di più su quel Santuario di S. Domenico: dove posso trovare le notizie? Buona festa dell’ Epifania, Beppe!
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Ti farò sapere al più presto sul Santuario di San Domenico.
Grazie Francesca, buona Epifania a te!
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Grazie, Beppe! Suppongo che si tratti di San Domenico di Gusman, ma potrebbe essere un altro…
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Ciao Francesca, grazie per la tua domanda che mi ha permesso di approfondire un pochino il Santuario di San Domenico.
Si tratta proprio di San Domenico di Guzman e ogni 8 agosto si tiene la festa che è molto sentita e vede un buon numero di partecipanti. Se vuoi vedere le foto su Facebook, ecco il profilo del Santuario:
https://www.facebook.com/profile.php?id=100068801317443 (copia ed incolla su Google oppure cerca: “Santuario San Domenico Cantoira”).
La Società Storica delle Valli di Lanzo nel 2000 ha pubblicato il suo LXIV volume “Chiese e cappelle nella Val Grande di Lanzo“. Al seguente link (copialo ed incollalo su Google) trovi le notizie che sono state pubblicate (file in pdf):
https://drive.google.com/file/d/14doZX-ZCPw5iErhcWUTL1UkA-yw3c_2U/view?usp=sharing
Spero di esserti stato di aiuto e grazie ancora.
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Mi sei stato di grandissimo aiuto! Ora leggerò quanto mi hai indicato. San Domenico ha attraversato diverse volte le Alpi, per questo ero curiosa di saperne di più. Grazie, Beppe, ti sono molto, molto grata. Buon fine settimana!
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Da Vrù a Lities: l’anello della Seitiva unisce idealmente nei miei ricordi le due figure indimenticabili di Cichin e di Lena. Mi hanno raccontato tante leggende che, nel loro narrare, sembravano storie vere e tante storie vere che assumevano connotati di leggenda.
Sono gli uomini e le donne della montagna scomparsi per sempre, abituati alla fatica, a non pretendere mai, persone autentiche, vere nella loro semplicità che era grande “sapienza di vita”
ariela
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