L’oblio di Balmavenera

Pensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa.
(Cesare Pavese)

Un luogo non è mai solo ‘quel’ luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.
(Antonio Tabucchi)

Un sopralluogo per l’organizzazione di una delle prossime uscite del CAI Lanzo, volte al recupero dei vecchi sentieri, mi ha permesso di chiarire dubbi sulla toponomastica e scoprire fatti che ignoravo su di un luogo coperto dall’oblio. Continua a leggere “L’oblio di Balmavenera”

Gran Serin

Io avevo voglia di stare da solo, perché soltanto solo, sperduto, muto, a piedi, riesco a riconoscere le cose.

Pier Paolo Pasolini.

panorama03L’ultima settimana di ora legale, le giornate che si vanno accorciando e le prime nevicate in quota fanno venire voglia di un’ultima escursione in configurazione estiva (niente ghette, ciaspole, ecc.) sopra i 2500 metri.

La giornata infrasettimanale e la stagione quasi invernale suggeriscono la possibilità di fare un giro sulle strade militari dell’Assietta senza incontrare auto o moto.

Parto, da solo, dal Frais di Chiomonte (To), purtroppo uno dei tanti scempi perpetrati sulle nostre montagne in nome dello sci di discesa, in una zona tra l’altro al confine con il parco del Gran Bosco di Salbertrand e quello Orsiera-Rocciavrè. A parte gli orrrori edilizi, il Frais, a quota 1500m, si trova in una zona paesaggisticamente stupenda, immerso in foreste di larici, abeti e pini cembri, sulla strada che da Meana di Susa e Chiomonte sale verso il Colle dell’Assietta. Continua a leggere “Gran Serin”

C’era una volta un sentiero

Comincio con una precisazione doverosa: quanto segue esprime pensieri ed opinioni personali e non il punto di vista ufficiale del CAI.
IMG_1261rLa primavera scorsa, nell’ambito delle attività della Commissione Sentieri del CAI di Lanzo, volte al recupero ed alla valorizzazione di vecchi sentieri abbandonati, è stato ripulito e segnalato il sentiero sulle pendici del Monte Rosso, che collega Cantoira con le borgate abbandonate di Senale e Pian Uccello (Val Grande di Lanzo), passando a fianco del dolmen del Rio Combin per poi ridiscendere verso la Stura all’altezza della frazione Bergognesco e tornare così al punto di partenza, realizzando un bellissimo percorso ad anello.

Da Senale un altro sentiero, attraverso un meraviglioso traverso pianeggiante in faggeta, permette di raggiungere il sentiero storico 301 che da Cantoira sale a Santa Cristina.
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L’abete

abetenellaneve
foto di Beppeley

Nel nord sull’altura nuda
un abete sorge solo,
ha sonno, e di ghiacci e di neve
lo cinge un bianco lenzuolo.
Sognando va d’una palma,
che nel remoto levante,
solinga e muta s’attrista
sopra il dirupo bruciante.

(E. Heine)

Alberi

albero2Alberi!
Frecce voi siete
dall’azzurro cadute?
Quali tremendi guerrieri
vi scagliarono?
Sono state le stelle?

Vengon le vostre musiche
dall’anima degli uccelli,
dagli occhi di Dio,
da una perfetta passione.

Alberi!
Le vostre radici rozze si
accorgeranno
del mio cuore sotto terra?

Federico Garcia Lorca

Boschi del Ben A'an

Le Chardon bleu

Il Chardon bleu o La Reine des Alpes (Eryngium alpinum) è una delle tante meraviglie che si possono incontrare andando a spasso perIMG_1114 i monti.

Purtroppo la sua bellezza, insieme ad altri fattori come l’abbandono dei pascoli alpini, è stata anche la causa della sua quasi totale scomparsa dalle Alpi. Esiste però un posto dove la sua popolazione è ancora notevole: si tratta di un vallone laterale, il Vallon du Fournel, della valle della Durance, compreso nel Parc National des Ecrins nelle Alpi francesi. Continua a leggere “Le Chardon bleu”

Finalmente qualcosa si muove

IMG_0879Abbiamo gia parlato su questo blog di alcuni siti archeologici delle valli di Lanzo, ingiustamente trascurati e per nulla pubblicizzati nonostante la loro importanza. Abbiamo descritto il dolmen di Cantoira nel post Storia e Preistoria a Cantoira e la controversa struttura dolmenica del Colombin nel post Il dolmen del Colombin.

L’altro importante sito megalitico presente nelle Valli è quello del menhir dell’Airetta di Ceres, presso la frazione Cernesio. Quest’ultimo sito è raggiungibile in pochi minuti, lasciando l’auto presso il bivio sulla strada che da Cernesio sale verso Chiaves, poco dopo il paese di Cernesio.

Di recente, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte ha condotto una campagna di scavi che ha permesso di stabilire l’origine, naturale od artificiale, di questi tre megaliti. Continua a leggere “Finalmente qualcosa si muove”

La festa è finita

IMG_0835aMi è sempre piaciuto pensare che per gli animali che hanno passato il lungo inverno chiusi nelle stalle, la salita in alpeggio e l’estate trascorsa all’aperto sui monti fossero una festa. E che sicuramente fossero animali più fortunati rispetto ai loro simili, chiusi per tutto l’anno nelle stalle di pianura.

Quest’anno, per molti di loro, la festa è finita all’improvviso con la nevicata di due sabati fa. In tutta fretta, la mattina di domenica, le mandrie hanno dovuto abbandonare l’alpeggio perché non c’era più da mangiare, l’erba ancora verde improvvisamente coperta da una quindicina di centimetri di neve.

L’operazione è anche rischiosa per gli animali non abituati a camminare sul terreno particolarmente scivoloso. Continua a leggere “La festa è finita”

Una giornata perfetta

alla partenzaLe mie escursioni di questa estate nelle Valli di Lanzo (e non solo) sono state per la maggior parte caratterizzate da tempo sereno o poco nuvoloso alla partenza e cielo coperto o nebbia da metà mattinata in poi. Lunedì scorso, quando l’amico Cris dopo uno sguardo al meteo, mi ha telefonato per propormi un’escursione di fine estate nella zona del Nivolet, ho accettato senza pensarci due volte. Per l’indomani era prevista una giornata senza nubi in montagna  e cielo limpido; la zona poi è rinomata per i panorami mozzafiato e, soprattutto a settembre, per i colori straordinari dei paesaggi. La scelta è caduta su Punta Basei, una cima adocchiata più volte e rimasta per troppo tempo nella lista dei desideri.

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Il dolmen del Colombin

dolmen ColombinDa quando, tre anni fa, avevo letto dell’esistenza di un Dolmen nel vallone del Colombin, riuscire a trovarlo era diventata una questione di puntiglio. Purtroppo le scarse citazioni di questo monumento megalitico, davano soltanto indicazioni approssimative circa la sua reale posizione. Un paio di volte abbiamo provato a cercarlo nel posto sbagliato, erroneamente convinti che si trovasse nei pressi dell’Alpe Colombin. La settimana scorsa, guardando la cartina della Val Grande realizzata dal CAI di Lanzo, ho notato che vi è riportato il dolmen; la posizione desumibile dalla cartina è poco a valle della parete denominata “La California” sulla quale Marco Blatto e compagni hanno tracciato numerose vie di arrampicata. Confidando nella precisione della carta, una rapida esplorazione il giorno successivo, ci ha permesso finalmente di trovarlo.

Siamo ancora in Val Grande di Lanzo, la stessa in cui si trova il dolmen di Cantoira, di cui ho ampiamente parlato in un post precedente, e precisamente a monte del paese di Forno Alpi Graie, in un vallone laterale sulla sinistra idrografica detto appunto “del Colombin”, che culmina con il Colle della Piccola. Continua a leggere “Il dolmen del Colombin”

Inaugurazione del “Giro dei laghetti glaciali”

IMG_5660Con estremo piacere, visto l’interesse per il tema dei ghiacciai più volte affrontato su questo blog, segnalo questa bellissima iniziativa:

Sabato 13 e domenica 14 luglio presso il Rifugio Gastaldi sarà inaugurato il sentiero dei laghetti glaciali. Questo sentiero, segnato con bolli bianco/rossi e con cartelli indicatori dai volontari del CAI Lanzo lo scorso luglio, è un percorso ad anello che, passando sulla morena sotto la Bessanese, permette di ammirare i laghetti glaciali che si sono formati dopo lo scioglimento del ghiacciaio. Domenica polenta concia offerta dal Rifugio Gastaldi.

Qui sotto il comunicato stampa. Continua a leggere “Inaugurazione del “Giro dei laghetti glaciali””

Ritorno a Cima Sasso

DSCF5168Come era stato anticipato nel post su Cima Sasso, il 25-26 Maggio ci siamo tornati con gli amici del CAI di Lanzo. L’escursione, perfettamente fattibile in giornata, è stata spezzata in due giorni per renderla più godibile data la distanza da percorrere in auto.

Le previsioni meteo sfavorevoli ed una serie di contrattempi hanno fatto si che ci siano state molte rinunce ed alla fine siamo rimasti solo in cinque. Nonostante tutto, il tempo ha deciso di premiarci e le due giornate sono state discrete e molto meglio delle previsioni….peccato per chi non ha potuto venire!

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Eh si! La primavera

IMG_0328rA sottolineare il post di Serpillo, aggiungo tre fiori di cui due a me sconosciuti, fotografati durante una lunga escursione sull’appennino a cavallo tra Piemonte e Liguria e precisamente tra le province di Alessandria e di Genova, seguendo il filo di un crinale che segna il confine del Parco delle Capanne di Marcarolo. Chi si aspettasse di trovare una primavera più avanzata della nostra rimarrebbe deluso: le nevicate sempre più abbondanti che da noi ed il clima rigido fanno di queste terre un’enclave decisamente alpina nel territorio e nel clima liguri. A 800m ci sono ancora chiazze di neve ed i boschi sono pieni di bucaneve che nelle nostre valli sono ormai sfioriti da più di tre-quattro settimane!

Boschetti di carpino e di agrifoglio che non ho saputo fotografare hanno riempito gli occhi quando si staccavano dalle fioriture e dal profilo dei crinali ancora addormentati nell’inverno.

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La Sacra (a) Pasqua

05Dato che la Pasquetta si preannuncia umida e fredda, decidiamo di dedicare la giornata di Pasqua, alla passeggiata “fuori porta”. La neve, caduta nuovamente nei giorni scorsi, è ancora bassa, niente di meglio allora che rispolverare quelle passeggiate a bassa quota nei dintorni della città, di solito trascurate per privilegiare le classiche mete in mezzo ai monti.

La Sacra di San Michele, arroccata come un nido d’aquila in cima al Monte Pirchiriano, ci affascina e stuzzica la nostra fantasia ogni volta che transitiamo ai suoi piedi per entrare in Val di Susa, immediatamente le immagini de Il Nome della Rosa tornano in mente riportandoci con la fantasia al Medio Evo. Per cogliere meglio il suo significato ed immergersi nell’atmosfera, decidiamo allora di salire a questo straordinario monumento del nostro passato, utilizzando una delle mulattiere che per secoli abitanti della valle e pellegrini hanno usato per raggiungerla, quella che sale da Sant’Ambrogio. Per completare poi in modo degno questo “pellegrinaggio” e per avere una visione più ampia delle caratteristiche di questa singolare montagna, scegliamo di scendere per l’altra mulattiera che porta a Chiusa San Michele. Continua a leggere “La Sacra (a) Pasqua”

Di là dal fiume, tra gli alberi

IMG_0251Il titolo del romanzo di Hemingway sintetizza mirabilmente il posto di cui sto per parlare. Il racconto veramente è ambientato nella laguna della foce del Po, ma il fiume è lo stesso e gli alberi… ci sono eccome!

Diversamente dalle zone collinari di Avigliana e di Rivoli, di origine morenica, la collina Torinese si è originata con il sollevamento dei fondali marini (il mare che copriva tutta l’attuale pianura padana), iniziato 5-6 milioni di anni fa, per le spinte di compressione e innalzamento che stavano modificando l’area alpina e prealpina. Oggi la collina torinese forma un unico rilievo che si allunga in direzione SO-NE per una trentina di chilometri, da Moncalieri a Chivasso. Dopo il sollevamento il rilievo è stato modificato nel corso dei millenni dall’azione dei corsi d’acqua che hanno scavato vallate e separato tra loro gli attuali rilievi. Il rilievo maggiore  è il Colle della Maddalena (715m) seguito da Superga (670m). Continua a leggere “Di là dal fiume, tra gli alberi”