Mostra “Vite Preziose”

Viaggio artistico tra le creature brutte, insignificanti, microscopiche o pericolose nell’immaginario di Homo sapiens; indispensabili per gli equilibri naturali e la sua stessa sopravvivenza.

Testo di Federica Caprioglio*

Sono perdutamente innamorata della vita su Gaia. Non a caso, dopo la mia fanciullezza a contatto con i monti e la campagna, ho indirizzato i miei studi verso le Scienze Naturali; la spinta interiore era volta a conoscere e incontrare il “selvatico”, intendendo qualunque organismo mi fosse allora sconosciuto.

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Ceresole Reale, 15 febbraio 1952

In Diario del Gran Paradiso, libro che amo tantissimo e che qui ho avuto modo di citare sovente, l’autore, Anacleto Verrecchia, racconta la sua terribile esperienza sotto i bombardamenti nel 1943, durante i quali perse la madre.


Il 15 febbraio di otto anni fa ero sotto i bombardamenti di Montecassino. Il ricordo di quell’infamia, per giunta inutile e quindi doppiamente esecrabile, è vivissimo in me. Conservo ancora alcuni appunti presi in quell’inferno. All’alba fummo svegliati, come al solito, dall’artiglieria pesante. Il giorno si era annunciato con un mattino splendido, che consentiva la vista su tutta la valle di Cassino. Ma a un certo punto, con nostra grande meraviglia, le artiglierie tacquero e sulla valle calò un silenzio insolito. La celebre abbazia era ancora là, intatta e solenne. Pareva quasi che, con la sua maestosità, volesse indurre a miglior consiglio gli uomini che si combattevano rabbiosamente e si trucidavano ai suoi piedi. Le poche cannonate che vi erano cadute sopra avevano appena scalfito le sue mura possenti e secolari.

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Non era niente

Non era niente,
pensa che alla fine di tutto potrai dire
questa frase
perchè la vita in fondo
è un falso allarme.
Considera
che quasi mai la realtà congiura,
più spesso gira via per conto suo.
Considera ogni cosa senza inquietarla.
Trascura le tue perdite,
consolati con le cose belle
che accadono agli altri.
Dio è il bene che facciamo
e niente di più.

Franco Arminio


Buone Feste a tutti da I camosci bianchi

Nelle Valli di Lanzo c’è ancora qualcuno che si carica il mondo sulle spalle.

Crea il tuo ciclo vitale

Ti basteranno pochi minuti per leggermi, un piccolo tempo da dedicare e dedicarti, solo per ricordarti di guardarti attorno in un modo diverso..
Crollano montagne sulle nostre case, ci nutriamo di piombo e plastiche, ci ammaliamo attraverso inquinanti inalanti, in poche parole ci uccidiamo con le nostre stesse mani, perché?
Perché è più facile! Già, come è più facile incolpare gli altri per la nostra infelicità, piuttosto che accudirci ed essere davvero felici. Così la Terra è più facile trattarla male che prendersene cura… Continua a leggere “Crea il tuo ciclo vitale”

Buon 2021

La mente umana è paragonabile ad una farfalla che assume il colore delle foglie sulle quali si posa… si diventa ciò che si contempla.
(Gustave Flaubert)


Buon 2021

In ricordo di Gabbo

Sergio Perero è un alpinista provetto, le cui abilità gli sono state tramandate da generazioni. Credo che tutti i camosci bianchi del mondo vorrebbero andare con lui in montagna, almeno una volta nella vita. E noi abbiamo avuto la fortuna di farlo, ancora quando non esisteva questo blog.

Non c’è persona migliore che possa ricordare Gabriele Boetti, scomparso sulla Punta Cristalliera (2801 m), nelle Alpi Cozie, il 6 gennaio scorso. La triste notizia l’apprendiamo dal quotidiano La Stampa che l’8 di gennaio ha dedicato due pagine alla tragedia (cliccate qui per visualizzarle) che ha coinvolto anche il compagno di cordata Alberto Miserendino. Tra quelle righe “incontriamo” nomi che conosciamo ma anche qualche imprecisione, che se ai più possono sembrare inezie, in verità sono questioni importanti per comprendere il mondo montagna. Continua a leggere “In ricordo di Gabbo”

Parchi naturali, sono davvero utili?

parco-del-monviso
Parco del Monviso

Testo e foto di Toni Farina

Provate a immaginare un neo-ministro della difesa che all’atto del suo insediamento esordisca con queste parole: “L’Arma dei Carabinieri non si deve limitare a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini ma, pattugliando le strade, deve anche tappare le buche (sempre più numerose). Nel volgere di qualche ora il neo-ministro sarebbe sommerso da critiche e richieste di dimissioni provenienti dall’intero arco politico/parlamentare. Il compito primario della Benemerita non è infatti in discussione, e nessuno accampa dubbi in merito. Nel caso dei parchi naturali questo però non avviene, anzi il loro ruolo primario, ovvero la tutela dell’ambiente naturale (si badi bene, ruolo stabilito dalla LEGGE) è continuamente in discussione e deve essere sempre ribadito. Tant’è che ogni neo-ministro (o neo-assessore regionale) all’atto del suo insediamento ripete come un mantra: “i parchi non si devono limitare alla tutela (dell’ambiente naturale) ma devono al contempo promuovere lo sviluppo economico”. Continua a leggere “Parchi naturali, sono davvero utili?”

Buone Feste

Happiness is a direction, not a place
Sydney J. Harris
cartello indicatore
La felicità è una direzione, non un luogo

Un balcone sulla Tribolazione

Sarà che sono affettivamente legato al Gran Paradiso, gruppo montuoso le cui valli piemontesi erano meta di gite domenicali con la famiglia durante la mia infanzia, però, a parte questo, tale massiccio ha da sempre colpito la mia fantasia ed è da sempre, per me, l’emblema della montagna. È decisamente alto, è coperto da ghiacciai che, pur non raggiungendo quasi mai dimensioni notevoli, caratterizzano estesamente il territorio montuoso e, soprattutto, ospita alcuni luoghi che presentano una bellezza paesaggistica e naturalistica di immenso valore.

Per comodità il turista domenicale torinese frequenta forse più spesso la Valle Orco anche perché, a parte le recenti limitazioni al traffico delle ormai celebri “A piedi in Paradiso”, la sua strada raggiunge la notevole quota di 2612 m del Colle del Nivolet con panorami davvero incantevoli. Tra l’altro segnalo che il solo Nivolet meriterebbe un post a parte. Continua a leggere “Un balcone sulla Tribolazione”

Un nuovo camoscio con noi

2014-06-23 910 (1280x909)E’ con grande gioia che vi comunichiamo che nella nostra famiglia si è aggiunto un altro camoscio e con il prossimo post scoprirete questo nuovo “membro” che ha sicuramente qualcosa da raccontarci.

I suoi occhi sono come stelle che brillano nell’oscurità dell’indifferenza verso le montagne dove non nevica firmato.

Qui, quegli occhi, ci parleranno di progetti.

Ne abbiamo bisogno.

Benvenuta Verglas!

Dall’Adriatico alle Alpi

Il 10 dicembre 2009 sette capodogli si arenano sulla spiaggia di Foce Varano, nel Gargano, in Puglia. Quando arriva la squadra di pronto intervento della facoltà di veterinaria dell’Università di Padova, tre sono ancora vivi, ma appare evidente che non sarà possibile salvarli.

Dalle analisi si scopre che quei giovani cetacei, frequentatori di acque profonde, stranamente finiti nei bassi fondali dell’Adriatico, avevano nei tessuti alti livelli di mercurio metallico, metilmercurio e di due inquinanti organici, quali Ddt e policlorobifenili o Pcb. Quarant’anni dopo il bando del Ddt, un pesticida, e 20 anni dopo lo stop ai Pcb, il loro fegato conteneva abbastanza inquinanti da indurre sintomi neurotossici nei piccoli pesci a cui venne somministrato dai ricercatori.

Lo racconta Maria Cristina Saccuman nel saggio «Biberon al piombo» (Sironi editore), in cui ricostruisce, da neuroscienziata, la storia delle sostanze neurotossiche con cui la società moderna ha convissuto (e convive). Sostanze a cui si è esposti ancora prima di nascere e che mettono a rischio la salute dei bambini. […]

Da Tutto Scienze e teconologia del quotidiano La Stampa (21.11.2012)

Quello che avete appena letto è un estratto dell’articolo intitolato “L’inquinamento che ci fa stupidi” scritto da Gianna Milano.

Un estratto che ritengo si addica perfettamente ad introdurre il prossimo post che tratterà un tema che ci riguarda tutti.

Dai fondali dell’Adriatico torneremo tra le nostre montagne per tentare di capire 45 anni di storia di un progetto ciclopico mai realizzato.

Un progetto di cui si è nuovamente parlato alla fine della scorsa estate.

Memorie d’altri tempi

Quest’anno, a differenza degli altri, la corsa al nuovo calendario non è scattata. Finora né immagini di montagna né di gatti avevano ornato la piglia in cucina…. e la mia amica mi aveva consigliato di “acquistarne uno a partire da qualcosa di bello”.

Il mio edicolante di fiducia ha invece pensato di tenermi una copia di un calendario Piemontese “La Memòria dël Temp” edito da Editrice il Punto – Piemonte in bancarella  http://www.piemonteinbancarella.it/ e sfogliandolo ho trovato piacevoli sorprese che mi hanno riportato con la mente alle mie amate Valli di Lanzo:

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Sentinelle di pietra

Una mostra per raccontare il patrimonio visibile ed invisibile rappresentato dagli erratici dell’anfiteatro morenico, terreno di arrampicata e di gioco per il bouldering, punto di riferimento dei percorsi di orienteering e mountain bike, opportunità per scoprire ciascuno a modo suo una risorsa verde a due passi da Torino.

Se desiderate approfondire gli aspetti legati alla valorizzazione e alla tutela dei massi erratici, vi suggerisco di cliccare qui di seguito: tutelare e valorizzare i massi erratici (pagina n. 1 del notiziario di Pro Natura). Continua a leggere “Sentinelle di pietra”

Ranocchia – Presentazione

ranocchia

Allego una presentazione (che non contiene virus) giratami da Ometto83 un po’ di mesi fa.
Non giustifica il comportamento umano ma fa riflettere.
Buona visione!

Serpillo

wikipedia

N'omèt che a marca ël senté...

Il piemontese e’ il dialetto della nostra terra.
Sono stata ben meravigliata quando ho letto wikipedia in….piemontese!
Questo e’ il link: http://pms.wikipedia.org/wiki/Intrada
buona lettura!

Serpillo