Nel silenzio di un giorno appena nato salgo da sola su una delle vette del gruppo del Velino. Nulla di eroico, nulla di adrenalinico, di spettacolare. O meglio, spettacolare è il bosco di faggi ormai scarni che ho appena attraversato, è la salita sulla prima neve, il rumore dei ramponi che rompono la leggera crosta che si è formata nella notte, il vento in cresta e le nuvole in lontananza. Il brutto tempo verrà, ma più tardi, sulla via del rientro. Per questo la scelta di oggi, dopo il confronto con le varie previsioni meteo. Per questo la partenza all’alba. Per questo la decisione di essere sola, più veloce, più leggera. Mi chiedo cosa ci sia da valorizzare. Me lo chiedo e mi fa paura. Conscia di stare per fare un ragionamento elitario, poco corretto, sicuramente egoista e decisamente asociale, non posso fare a meno di pensare che la montagna meno viene valorizzata, pubblicizzata, aperta, fatta conoscere, meglio è.
