Il fu ghiacciaio della Ciamarella

Sulle carte escursionistiche, sui programmi del Cai, tra le parole delle comitive di alpinisti, sui giornali si parla di “ghiacciai” quando in verità molti di questi, sulle Alpi piemontesi, sono diventati – purtroppo – “glacionevati” o più precisamente “fossili climatici” (G. Baccolo, 2020). I cambiamenti climatici sono rapidissimi e di conseguenza trasformano gli ambienti delle Alpi: quello che avveniva in centinaia di migliaia di anni, ora lo possiamo osservare nel giro di pochi decenni. Eppure tutto questo non ci scuote minimamente e continuiamo imperterriti a scaricare in atmosfera i gas serra che sono la principale causa di questa mostruosità.

Glacionevato della Ciamarella (alta Val d’Ala – Valli di Lanzo – Alpi Graie – Piemonte), 31/07/2022. Video di Ivano Ravicchio durante l’escursione all’Uja di Ciamarella (3676 m) del Cai di Lanzo Torinese.

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Brucio anch’io

Per dare voce alla vita del bosco che arde in silenzio

Mostra artistica a Lemie (To) 2 agosto – 30 agosto 2020

Testo e foto di Luca Giunti

Domenica 22 ottobre 2017 un incendio probabilmente doloso è stato appiccato alle spalle di Bussoleno, nella media Val Susa. Complice la prolungata siccità e il forte vento, il materiale vegetale accumulato al suolo in decenni di abbandono ha costituito un facile innesco ed il fuoco si è rapidamente propagato per valli e canaloni. In oltre una settimana di devastazione ha percorso 3500 ettari di prati e boschi, superando quota 2000 e annerendo vaste porzioni della montagna di Bussoleno, Mompantero, Chianocco. Altri focolai negli stessi giorni colpivano Caprie e diversi comuni della collina e della cintura torinese. Centinaia di persone hanno lavorato giorno e notte per contrastare le fiamme e limitare i danni. In gran parte, ci sono riusciti: nessun ferito, o peggio; nessuna abitazione danneggiata. Alcune seconde case, nelle antiche borgate alpine, sono invece state distrutte dal fuoco, direttamente, o dai tetti in legno bruciati e crollati, o ancora dalle bombole del gas esplose per il calore elevatissimo. Continua a leggere “Brucio anch’io”

In ricordo di David Bertrand

“Chi glielo fa fare, che ci mettono del tempo e delle notti a mangiare fumo, e si pagano pure le spese, e scendono dai boschi neri come tizzoni, e magari crepano bruciati”.

Non dovremmo mai arrivare al punto di commemorare la morte di chi ha lottato contro il fuoco. E non dovremmo mai far scoppiare incendi.
Se è vero che nella maggioranza dei casi la mano colpevole – e dolosa – è quella dell’uomo, è anche vero che a monte, come in tante altre devastazioni ambientali, c’è la nostra ignoranza. Sempre lei.

Non dovremmo mai smettere di parlare di incendi, di alluvioni, di terremoti, di dissesti idrogeologici, soprattutto in Italia. Anzi, nell’Antropocene dovrebbero essere temi costantemente dibattuti dai politici, e dall’opinione pubblica, vista la portata drammatica dei loro effetti. Che saranno sempre più amplificati dall’azione dell’uomo.

Oramai è un dato di fatto, e tutti noi dovremmo concentrare gli sforzi e le energie per affrontare con determinazione, costanza e indefessa volontà la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. E’ la nostra missione. Se non l’accettiamo, non arriveremo da nessuna parte e decreteremo la fine dell’umanità. Continua a leggere “In ricordo di David Bertrand”