Il castagno dimenticato

Vorrei che i giovani potessero gustare tante castagne e ascoltare i nonni che raccontano la loro vita, seduti vicino a un cumulo di ricci.

Tutto questo ha fatto parte della nostra economia, della nostra cultura, del nostro passato: quando l’uomo aveva rispetto della natura e amor di Dio e la natura lo ricompensava a piene mani.

Lia Poma

Avrei voluto commentare direttamente il post di Ivo Reano (Non c’è pace per il patrimonio escursionistico delle Valli di Lanzo) ma non è possibile aggiungere contributi fotografici e/o risorse internet nel form delle risposte.

Di costruzione di strade sterrate nelle Valli di Lanzo qui – purtroppo – se ne è trattato ampiamente (tag: https://camoscibianchi.wordpress.com/tag/piste-agro-silvo-pastorali/) ma non ci era mai capitato di avere un resoconto da parte di un titolato ORTAM (ovvero con un’importante formazione culturale fornita da parte del Sodalizio), che può vantare una lunga esperienza sul campo, soprattutto nel rilevamento dei sentieri tramite GPS, procedura necessaria per attuare il catasto del patrimonio escursionistico piemontese, come previsto dalla Legge della Regione Piemonte n. 12 del 2010.

Negli ultimi dieci anni, in cui abbiamo assistito alla proliferazione di decine e decine di chilometri di piste-agro-silvo-pastorali, sovente di dubbia utilità, da parte delle istituzioni locali non abbiamo mai sentito tirare in ballo una parola molto importante ovvero “patrimonio” che invece è posta in risalto proprio nella Legge Regionale del 2010. Continua a leggere “Il castagno dimenticato”

Un frutto d’autunno

l'albero del paneLia, cara amica e montanara delle Valli di Lanzo, prosegue con i suoi racconti di un tempo non troppo lontano.

Una velata malinconia traspare quando parla del nonno col suo profondo legame con la terra ed i suoi frutti e il rispetto per la natura.

La castagna è un frutto autunnale: buono, dolce, nutriente. Non a torto il castagno era anche chiamato l’albero del pane. In passato le nostre zone erano ricche di questi meravigliosi alberi e i loro frutti erano una vera fonte alimentare, non solo per gli uomini, ma anche per gli animali. Erano splendidi alberi, maestosi e molto robusti; i rami si estendevano come una grande chioma verde dalla quale pendevano migliaia di ricci e ogni riccio racchiudeva da tre a quattro castagne. Tutto questo ben di Dio era gioia e sicurezza per le famiglie: con la raccolta si riempivano le dispense assicurando una fonte di nutrimento per l’inverno, spesso fino alla primavera. Quando nelle stalle le mucche mangiavano fieno e castagne, il latte aumentava ed era molto più gustoso.  Continua a leggere “Un frutto d’autunno”

La raccolta d’lê còchê

Pugnetto è un frazione del Comune di Mezzenile situato nelle Valli di Lanzo (To) e l’Uja di Calcante è la sua montagna, famosa per la presenza dell’Euphorbia Gibelliana Peola,  Pianta unica al mondo.

Come in tanti altri villaggi di montagna, la natura, con i suoi cicli, determinava il tempo dei valligiani. Soprattutto la natura scandiva i tempi del lavoro e ogni anno, come un rito, si svolgeva la raccolta delle castagne.

Ho avuto la grande occasione di conoscere l’autrice di questa testimonianza, di questo spaccato di vita di montagna.

Si chiamava Maddalena Vottero-Prina e nel 2002 scrisse il libro “A l’ombra ‘d CALCANT” dove ci sono tanti aspetti che riguardano un mondo che ormai non esiste più ma che ha sicuramente ancora tanto da dire e molto da insegnare proprio oggi dove il nostro modello di sviluppo sta ormai mostrando tutti i suoi limiti, andando ad impattare profondamente sulla vita del nostro Pianeta.

Ciò che qui potete leggere, personalmente ritengo lo si possa considerare una perfetta lezione di ecologia. E’ una meravigliosa e commuovente testimonianza (un insegnamento vero, uno dei tanti che, purtroppo, si stanno sempre più dissolvendo nell’oceano di oblio a cui abbiamo destinato la ricca saggezza dei “vecchi”) di cosa significhi equlibrio con la natura. La cosa stupefacente, incredibile per i nostri stili di vita, è tentare di rintracciare il rifiuto, lo scarto, lo spreco, la cosa che si butta via.

Dov’è? Continua a leggere “La raccolta d’lê còchê”