
Sulle montagne italiane il Club alpino italiano ogni anno lavora in un cantiere perennemente aperto.
La tempesta “Vaia” di fine ottobre scorso, in un battito di ciglia, ha danneggiato, con lo schianto di numerosissimi alberi, diversi sentieri, alcuni di essi recentemente riaperti e che da molti anni risultavano impraticabili, quasi scomparsi.
Quello che nella nostra epoca sembra straordinario, un tempo era la normalità quotidiana, ovvero prendersi cura del territorio, che in montagna era solcato da una fittissima rete di sentieri che, come un sistema arterioso, permetteva di collegare con efficienza e funzionalità gli spazi vitali delle antiche genti alpine.
Oggi per questa assoluta mancanza di cultura della cura ci permettiamo di perdere vite umane per crolli di ponti e di altre infrastrutture vitali, oppure facciamo sbriciolare siti archeologici e monumenti antichissimi. Per non parlare delle distruzioni provocate dalle alluvioni, dai dissesti idrogeologici, dalle frane… Tutte cose che di per sé non uccidono. E’ l’essere umano che, incurante di se stesso, non è più in grado di fare manutenzione e di prendersi cura del mondo. Continua a leggere “Cultura della cura”