Dove la storia si infrange

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo di Rita Sozzi. Foto di Pierluigi Mondani, di Raymond Puill e di persone incontrate per strada “di cui non so il nome“.

È in uno dei più remoti paesini della Siberia, ormai prossima al confine con la Mongolia, che mi rendo conto di quanta strada io abbia percorso in questo viaggio. Ai passi, sulle alture, non ci sono più né croci né statue di Lenin, ma rotoli di preghiera buddisti. “Sono lontana da casa più di quanto non lo sia mai stata” penso con un brivido misto di orgoglio e paura. Ma la parola giusta per descrivere questa sensazione è consapevolezza. Di sé e degli altri. Due mesi fa, a inizio di luglio (2017), 6000 km or sono, ho caricato la Signora, la mia fedele bicicletta rossa, con tutto il necessario per affrontare un viaggio lungo la Transiberiana e la Transmongolica, da Mosca alla capitale della Mongolia, Ulan Bator. Da sola. Volevo esplorare questi luoghi che sono continenti interi, dove la storia si è infranta a ondate e quasi mai è stata gentile.

Alle spalle di Rita il sistema montuoso dell’Alatau, a sud, in Kirghizistan, nei pressi del passo Moldo Ashuu (3346 metri)
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Una relazione perfetta

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Elisabetta Zanellato

Ho 48 anni, sono insegnante di scuola primaria, madre di una figlia diciannovenne, moglie di Gianni Castagneri, sindaco di Balme, primo comune del Piemonte ammesso nella rete dei “Villaggi degli Alpinisti”; ho una passione unica, ineguagliabile, insostituibile per la musica, seguita dalla lettura, dal cinema e dalla scrittura.

Lago di Afframont, metri 1976, Balme, Valli di Lanzo (To), versante piemontese delle Alpi Graie
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La Via del Fuoco

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Andrea Weber

Se fosse così, che tu procedi su un piano, con la buona volontà di andare avanti e però fai dei passi indietro, allora sarebbe una situazione disperata; ma poiché ti stai arrampicando su un pendio ripido, così ripido come tu stesso appari visto dal basso, i passi indietro possono anche essere causati soltanto dalla natura del terreno e non devi disperare.

Franz Kafka, Aforismi di Zürau

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Sognare a Usseglio

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Emanuela Lavezzo

L’amore per Usseglio1 e per la montagna, che frequento da quando sono nata, mi è stato trasmesso da mio padre che vi andò per la prima volta nel 1951; s’innamorò subito delle punte della Torre d’Ovarda2 perché gli ricordavano le Alpi venete, essendo vicentino.

Torre d’Ovarda
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Humus Sapiens

Vi ricordate da piccoli come era bello trovare una pozzanghera per saltarci dentro? 
E non mi dite che non avete mai raccolto una pietra per aprire un pinolo, una noce o una nocciola! 
Ed il profumo del mallo? Uno di quelli impossibili da dimenticare! 
Di quei profumi ancora oggi mi nutro e li cerco nei boschi. Quei profumi che non saranno mai in vendita su nessun scaffale. 

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La cima più profonda

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Alba Passarella

Mi capita di sentire che una cima mi chiami, è una sorta di magnetismo che mi attrae in modo estremamente istintivo, quasi atavico: lo sguardo viene sedotto in direzione dalla vetta che resta scolpita nella memoria, per ripresentarsi alla mente di tanto in tanto, come una grande passione fra due persone che attendono solo l’occasione di incontrarsi nella giusta circostanza per amarsi. Capita sovente di non riuscire ad assecondare tale richiamo in tempi brevi, perché non ci sono le circostanze: manca il socio giusto, l’adeguata preparazione o le condizioni meteo, così passano i giorni, i mesi e a volte gli anni, ma il desiderio di quella cima resta inalterato. Un giorno, infine, ti svegli e capisci che il momento è quello giusto, che le circostanze ci sono, ti senti bene e sai che potrai arrivare in vetta, anche da sola. Lo sai e basta, nella piena consapevolezza di te stessa, dei tuoi limiti come delle tue capacità e inizi a muovere il primo passo: giovedì 23 giugno 2022, la mia giornata è iniziata così.

Uno sguardo alle “guglie”, salendo verso la cima della Grignetta
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Le donne muovono le montagne

Una donna, curva sotto il peso di una gerla. Il Monumento alla civiltà alpina, collocato a Mocchie (Val di Susa), simboleggia bene il peso, la fatica, il sacrificio della gente di montagna.

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Temporale

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Elisa Cortelazzo

Era da diversi anni che ci pensavo e il 23 maggio 2021 sono finalmente partita da Finale Ligure per iniziare la traversata delle Alpi, che volevo esplorare e conoscere. L’ho fatta da sola, in una volta sola, tutte a piedi, allenandomi alcuni mesi, con uno zaino che conteneva un sacco da 15 kg di pellet. Ho concluso il mio viaggio il 9 settembre a Monfalcone e ora vi racconto una giornata tra tutte quelle che ho trascorso attraversando flora e fauna dell’arco alpino.

Allenamento psico-fisico prima della partenza e test attrezzatura
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Il “mio” Sentiero Italia CAI

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo di Sara Bonfanti. Foto e video di Sara Bonfanti e Adriano Di Giovanni

Il 17 maggio 2022 ho deciso di prendere del tempo per me e partire per un lungo cammino percorrendo il Sentiero Italia CAI: “oltre 7000 chilometri di grande bellezza” che attraversano tutta l’Italia sulle catene montuose. L’ideatore del Sentiero Italia CAI fu, negli anni Ottanta, Riccardo Carnovalini che maturò questo progetto mentre attraversava gli Appennini.

Partita da Muggia in provincia di Trieste arriverò in Sardegna a Santa Teresa di Gallura prima di Natale.

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Orestes Hütte, “Tempo del cuore”

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Emanuela Provera

Satá: ti ne sawén: na kanien ‘keha
skwenienhst tsi nitisé: non tsi
sonkwehón: we

Parla la tua lingua
sii orgoglioso della tua ancestralità

Risotto con porri e alghe [wakame e dulce] è un menù inconsueto per un Rifugio di montagna dove ci si aspetta di mangiare polenta e cervo, fontina, oppure di bere in compagnia di amici con una grolla.
Qui all’Orestes Hütte tutto è vegano, libro, legno e rocce. Tutto è marmotta e dimenticanza. Meditazione e miscuglio di etnie. È un luogo adatto a disarticolare le ossessioni, a ritrovare il centro.

Rifugio Orestes Hütte
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Finitudine

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Stefania Rasetti

Adoro l’alta montagna dove la roccia quando diventa terra si copre di un tappetto d’erba verdissima alta pochi centimetri e macchie di minuscoli fiori azzurri e viola. A queste quote non ci sono più alberi: è un ambiente estremo dove la natura ha adottato strategie per sopravvivere al gelo, al vento e per sfruttare i pochi mesi senza neve.

Lyskamm dalla Capanna Quintino Sella
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Il mio regno, la mia prigione

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Emanuela Sanna

Tutto iniziava con dei bauli. Due grandi bauli di cuoio, uno bordeaux e l’altro verde scuro, con le cerniere dorate: mia madre cominciava a riempirli venti giorni prima della partenza con la roba “pesante”. A Roma era giugno e faceva già caldo, ma lei impilava con ordine golf tirolesi, pantaloncini di pelle, pedule, camicette a quadretti con i colli rotondi, ma anche giacche di lana cotta, cappelli e fazzoletti… non si sa mai. Poi il baule veniva chiuso e ci si applicava sopra un pezzo di carta con l’indirizzo, fissato con il nastro adesivo. Avevo appena tre anni, non sapevo leggere, ma il nome lo ricordo ancora: presso Signora Aloisi, Moena.

Gruppo Velino-Sirente. Verso Cima dei Monti di Bagni (2073 m)
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Appunti dal versante est

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Ilaria Teofani

Passo Valparola – Capanna Alpina – Col de Locia – Grande Fanes – Piccolo Fanes. Nord-Est, Dolomiti, cuore delle Conturines e Regno dei Fanes. Tra le viscere di quel cuore di pietra sognai di salire dall’età di 6 anni, ci riuscii a 28, da sola.

Parete nord-ovest del Sasso di Santa Croce (3026 m).
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Il mio primo bivacco nella neve

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Rosanna Bandieri

Amo camminare da sola.
Amo il silenzio della natura, degli spazi aperti. Amo il suono del bosco, il rumore del vento, gli alberi, i versi lontani degli animali, quando giungono fino a me.
Mi piace arrivare dove si può, soltanto con fatica, camminando. Evito i luoghi che si possono raggiungere con le auto o altri mezzi a motore.

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Radici

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo di Barbara Tutino. Foto di Glorianda Cipolla, Gaetano Lo Presti ed Oliviero Toscani

Quando mia madre è morta, ho deciso di “tornare a casa”, nel paese di montagna della mia infanzia e che rappresenta per me le radici da cui la sua partenza mi aveva strappata via. Siamo a 1682 metri in Valnontey, valle secondaria della Val di Cogne, Comune situato nella Valle del Gran Paradiso in Valle d’Aosta.

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