Il senso della neve per i Balmesi

20060128-0013 (1024x908)Leggendo, tempo fa, “Il senso di Smilla per la neve” mi aveva dato l’impressione che gli Inuit conoscessero moltissime parole per indicare la neve. In realtà non è proprio così: pare una bufala metropolitana. Hanno solo un paio di parole-radice per “neve” e la costruzione del discorso è differente da quella dell’italiano.

La neve mi piace: soffice, bianca, ovatta il paesaggio e silenzia i rumori. Meglio se non è una giornata di lavoro e si sta in casa, al calduccio, davanti al camino o al più posso concedermi un bel giro con le ciaspole nei boschi immacolati.

Sfogliando “Barmes News” (la rivista del piccolo Comune di Balme, in alta Val d’Ala) mi è piaciuto leggere le parole che indicano la neve in arpitano e sentirne la loro musicalità. Continua a leggere “Il senso della neve per i Balmesi”

Un giovane artista di montagna

“Ogni villaggio è un microcosmo che tende a riprodurre il macrocosmo dell’umanità intera, anche se in proporzioni un po’ diverse” (Luigi Luca Cavalli Sforza).

Minella_inaugurazione piccola pinacotecaQuesta notizia l’ho scoperta, quasi per caso, da un minuscolo articolo uscito sul quotidiano “La Stampa” nel fine settimana 20-21 luglio (non ricordo esattamente la data).

La nascita di questa piccola pinacoteca è un gioiellino per ricordare il pittore di Frassinetto Carlo Bonatto Minella nato nel 1855.

Mi piace evidenziare che, in un periodo dove le braccia nell’agricoltura erano fondamentali nei lavori famigliari, i genitori di questo giovane pittore hanno riconosciuto e supportato, seppur con fatica ed indebitandosi, il talento del figlio facendolo studiare a Torino presso l’Accademia Albertina.

L’Associazione Culturale AREACREATIVA42 di Rivarolo Canavese –tra i cui scopi ha la valorizzazione dell’arte storicizzata e la promozione del contemporaneo con particolare attenzione alle nuove generazioni– ha istituito il premio biennale per giovani artisti dedicato a Carlo Bonatto Minella.

Il tema di quest’ultima edizione (2013) verte sul tema “Oltre il corpo… l’anima”, …[una suggestione che trae origine dalla silente e sospesa pala d’altare con “La pietà” custodita all’interno della Chiesa Parrocchiale di Frassinetto in Canavese (TO); qui la scarnificazione del corpo senza vita del Cristo e l’atmosfera vibrante di “un tempo nel tempo” suggeriscono l’invisibile agli occhi: l’anima!]… Continua a leggere “Un giovane artista di montagna”

Scartablàri d’la modda d’Séreus (Valàddeus eud Leuns)

copertina vocabolarioPresso una gremita Sala Consiliare del Comune di Ceres (TO) gli autori Diego Genta Toumazìna e Claudio Santacroce – insieme al Sindaco Davide Eboli – hanno presentato sabato 27 aprile il volume dello Scartablàri d’la modda d’Séreus (Valàddeus eud Leuns) – Vocabolario del Patois Francoprovenzale di Ceres (Valli di Lanzo).

La lingua è viva ed in continuo movimento. Mi piace paragonarla ad una sorgente:  sgorga pura ma prima di giungere alla foce si contamina.

Questo vocabolario è la base di partenza per fissare vocaboli magari in disuso o dimenticati e parlati solo più da qualche anziano del paese.

Tramandare il patois non è una lotta contro il tempo, la contaminazione esiste.  Prima dal piemontese e dall’italiano e poi, chissà, le prossime saranno il cinese ed il rumeno o l’arabo a contaminare questa parlata.

In nome di un’unità nazionale e quindi di un’unica lingua, non si insegnava ai piccoli il proprio dialetto per paura che, giunta l’età scolare, questi non sapessero parlare correttamente l’Italiano.  Diversi studi dimostrano, invece, che i bimbi avendo a disposizione più codici linguistici (ad esempio il dialetto e  l’italiano) apprendono più facilmente anche altre lingue. Continua a leggere “Scartablàri d’la modda d’Séreus (Valàddeus eud Leuns)”

Un sogno piccino piccino

Foto dal calendario "Li Magnotoun"
Foto dal calendario “Li Magnoutoun” della Val Grande di Lanzo
Fasè silensiou que dje da durmì!
An poc ‘d rispet per sei piu quitì…
Fou an soundjou pitchinin pitchinin:
ad pouè vivi su isi da mountagnin.
Ma mente a ca ou ‘m tchardjount ‘d visi,
a nou dla mountagni aou nou gavount ‘d seurvisi!
Via susì, via sanlai ou veulount fanon scapà
ourà l’ouspidal ou veulount sarà…
Faseme soundjia an bal avinì…
que almenou li coumun posan mantinì!
 
 
 
 
 
E’ ancora presto! Fate silenzio!20061229-0135
Un po’ di rispetto…sto ancora dormendo…
Faccio un sogno piccino piccino:
poter rimanere un montagnino.
Ma, mentre a casa mi copron di vizi,
a noi di montagna ci tolgon servizi!
Via questo, via quello, ci fanno scappare
ora chiudono un ospedale…
Fatemi sognare il mio domani…
Lasciateci almeno i comuni montani!
 

Tratto dal calendario 2012 de “LI MAGNOUTOUN

Buon Natale dai camosci

Un giro in Valle Maira

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www.ilventofailsuogiro.com

Elva è un bellissimo villaggio alpino adagiato in un conca immersa nella Valle Maira. Per capire quella montagna, e cosa gli è successo quando l’impetuosa industrializzazione della pianura cuneese s’è portata via i suoi montanari, può essere interessante partire dall’editoriale di Marco Albino Ferrari, che ha scritto per il numero di  Meridiani Montagne sulle Alpi Occitane (n° 49 di marzo 2011), e poi magari vedere il film il cui trailer mi è subito piaciuto molto.

Dopodiché non resta che mettere lo zaino in spalla…

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Chersogno
Monte Chersogno (3026 m)

Elva, in Valle Maira, ha conosciuto un triste primato nazionale. Negli anni Ottanta è stato riconosciuto come il comune più povero d’Italia. Spopolamento, mancanza di risorse, assenza di un turismo di grandi numeri avevano portato il piccolo comune occitano a uno stato di semi abbandono. Poi, anche grazie al film Il vento fa il suo giro (a richiesta, in allegato), le cose hanno cominciato a cambiare e questi luoghi si stanno lentamente conquistando l’attenzione di un pubblico consapevole. Oggi la Valle Maira è al centro di un vero fenomeno di riscoperta da parte di quella minoranza di estimatori della cultura alpina che rifugge le mete del turismo di massa (vedi pag. 74 e 102). Le difficoltà, però, non sono certo finite. Il vero buco nero, il vero problema che continua a gravare su queste aree marginali è l’assenza di politica. Di una politica per la montagna. Con lo spopolamento degli anni Sessanta-Settanta, anche il serbatoio di voti delle vallate alpine è andato esaurendosi e la montagna è sparita dagli interessi elettorali dei partiti. Continua a leggere “Un giro in Valle Maira”

I Francoprovenzali, chi sono, da dove vengono?

L’amico alpinista Giorgio Inaudi, scrittore di libri di cultura alpina e grande conoscitore di quell’area transfrontaliera che si rintraccia tra Valli di Lanzo e Savoia, mi ha permesso di pubblicare qui un suo articolo con cui spiega magnificamente chi sono i Francoprovenzali. Felice di poterlo condividere con voi e di lasciarlo veleggiare in rete.

Mille grazie Giorgio per la gentile concessione e per la tua splendida opera di divulgazione della cultura alpina.

I Francoprovenzali, chi sono, da dove vengono?
Giorgio Inaudi

Da molto tempo, ormai, è divenuto di moda parlare di minoranze linguistiche. Si potrebbe anzi dire che più si riduce il numero di coloro che si riconoscono nelle “lingue tagliate”, più l’argomento diventa attuale, o almeno “politicamente corretto”. Ma quanti sanno davvero che cos’è il patois francoprovenzale? Proviamo a cercare qualche spiegazione, senza rubare il mestiere ai glottologi ed ai linguisti.

Incominciamo dalla parola patois.

In francese significa genericamente dialetto, tuttavia nelle valli alpine occidentali c’è l’abitudine di chiamare patois in modo specifico le parlate che fanno parte delle famiglie occitana e francoprovenzale. A questo punto entriamo nel difficile, perché verrebbe spontaneo pensare che il termine francoprovenzale indichi una mescolanza di francese e di provenzale, ma non è assolutamente così. Si tratta invece di un gruppo di dialetti, più o meno simili tra loro, con caratteristiche distinte sia dal francese sia dal provenzale. Continua a leggere “I Francoprovenzali, chi sono, da dove vengono?”

Le belle età. I vecchi di Usseglio si raccontano

Sabato 7 luglio 2012, alle ore 17, Valentina Porcellana presenta, ad Usseglio,  il 119° volume della Collana editoriale della Società Storica delle Valli di LanzoLe belle età. I vecchi di Usseglio si raccontano.

Seguirà l’inaugurazione della mostra: Le belle età. I vecchi di Usseglio si raccontano. Ritratti fotografici di Enzo Isaia.

Non essere più ascoltati: questa è la cosa terribile quando si diventa vecchi
(Albert Camus)

Questo lavoro è perfettamente collegato a quanto è stato trattato sabato scorso, sempre ad Usseglio, nel Forum storico  sull’ «anello forte di Usseglio» .

Provare ad effettuare questi “percorsi” culturali, per poi farli seguire da una bella escursione sulle montagne circostanti,  magari proprio verso i laghi d’Ovarda, con il sentiero appena rimesso a nuovo dai volontari del CAI di Lanzo, è un modo stupendo per dedicare il nostro tempo libero ad attività in grado di trasmetterci profondo benessere, sia fisico che spirituale.

E per fare pace con il mondo.

Qui la locandina con tutte le informazioni (a cura della Società Storica delle Valli di Lanzo).

“L’anello forte di Usseglio”

Il Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti” di Usseglio (Alta Valle di Viu’) presenta Sabato 30 giugno 2012:

L’anello forte di Usseglio – Forum storico sul ruolo delle donne nella coesione sociale e famigliare di un villaggio alpino

Qui il programma

Tera dla nei, tera dli prà

Complice la pioggia e la voglia di riorganizzare  il blogroll dei Camosci bianchi , mi trovo a rovistare in alcuni siti interessanti e ricchi di risorse che mi fanno intraprendere qualche bel “percorso” di montagna. Uno di questi è il sito Chambra d’oc – portal d’Occitènia (http://www.chambradoc.it/) che tra i vari “viaggi” che propone ce n’è uno che mi fa prendere contatto con la lingua francoprovenzale. Nella sezione “Vivre la monthana” apprendo che c’è una canzone (file audio qui) che ci racconta di luoghi di montagna che possono essere anche uno spunto per fare delle escursioni insolite, alla ricerca di aree alpine un po’ meno conosciute e frequentate, al di fuori dei percorsi più battuti, ma sicuramente molto interessanti.

“E’ nel 1999 che Graziano Grua, Valsoanino di radici ha composto il canto “Terra della neve, Terra dei prati” con l’idea di proporla come Inno franco provenzale. Continua a leggere “Tera dla nei, tera dli prà”

Arp sensa counfìn – escursionismo in alpeggio

Alpi 365 - Alpeggi senza confiniDomenica 25 Ottobre 2009 presso lo Spazio Incontri ad Alpi 365 si è svolta una tavola rotonda dal titolo Alpeggi senza confini: escursionismo in alpeggio. Una sintesi ed un commento relativi all’evento la potete trovare sul sito della Rete Sentieristica della Regione Piemonte. Se invece volete approfondire alcune tematiche trattate durante l’evento, allora proseguite nella lettura di quest post dove ho cercato di riportare quegli interventi che maggiormente hanno catturato la mia attenzione. Purtroppo la registrazione audio si è rilevata in più punti molto disturbata cosa che non mi ha permesso  di trascrivere alcuni passaggi importanti. Al termine lascerò alcune mie personalissime osservazioni inerenti soprattutto al ruolo che il Club Alpino Italiano può avere, anche in questo ambito, nel portare avanti la sua missione di conoscenza del luogo montagna a tutti i livelli.

Continua a leggere “Arp sensa counfìn – escursionismo in alpeggio”

Appuntamenti a tema

Ecco alcuni incontri a tema sulla montagna che si svolgeranno nei prossimi mesi e che ritengo davvero interessanti. In ordine cronologico:

Sabato 4 aprile dalle 15 alle 23 al Teatro Vittoria in via Gramsci 4 a Torino, la Provincia ha organizzato una grande giornata di festa per celebrare i dieci anni del suo impegno per le minoranze linguistiche, dove si alterneranno protagonisti, eventi, immagini e musica. Nel corso della giornata si ripercorreranno le tappe di questo straordinario viaggio che ha ridato vigore all’identità culturale del nostro territorio, ma si farà anche il punto su ciò che resta da fare insieme con tutti i protagonisti che in questi anni hanno accolto e dato gambe al progetto. Per un giorno a Torino si parlarà occitano, francoprovenzale, francese, arbereshe… Tutte le lingua tutelate dalla legge 482 saranno presenti e testimonieranno l’impegno di continuare a lavorare per il futuro.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Continua a leggere “Appuntamenti a tema”