Loro, montanari

Ci dormivano in due. In un letto da una piazza e mezza“, ci racconta Margherita dell’Associazione Amici di Lities.

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Sulle montagne russe

Le Valli di Lanzo nei cambiamenti climatici

Aria, fuoco, acqua e poi? Manca la terra tra gli elementi fondamentali che nell’arco di soli quattro mesi si sono scatenati nelle Valli di Lanzo, e Dio ce ne scampi e liberi. Tutti ricordano il vento tempestoso e gli incendi del 22 – 23 dicembre scorso e poi le recenti sovrabbondanti precipitazioni che hanno avuto il solo merito di interrompere un lungo periodo siccitoso e di innescare l’innalzamento del livello delle acque sotterranee, che ci saranno utilissime per resistere alle probabili prossime ondate di caldo e siccità.

Nevicata del 3 marzo 2024 a Pian d’Attia (1393 m, Ala di Stura) in Val d’Ala (Valli di Lanzo). Al rientro incontreremo alberi crollati sul sentiero a causa della neve umida e molto pesante

I vincitori di queste montagne russe degli eventi meteorologici sono le pianure, con le impellenti necessità idriche, gli sciatori, i panorami imbiancati delle Alpi che si vedono da Torino mentre i vinti sono gli alberi, con infiniti collassi da vento e poi da neve, il patrimonio escursionistico e le località turistiche come Balme, in alta Val d’Ala, che ha visto troppa neve e troppi rischi valanghe per far indossare serenamente e costantemente sci e ciaspole.

10 marzo 2024. Balme (1432 m) in alta Val d’Ala. Foto Gianni Castagneri
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S(volti)

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Andrea Weber

La via veramente via non è una via costante.
I termini veramente termini non sono termini costanti.
Il termine Non-essere indica l’inizio del cielo e della terra; il termine Essere indica la madre delle diecimila cose.
Così, è grazie al costante alternarsi del Non-essere e dell’Essere che si vedranno dell’uno il prodigio, dell’altro i confini.
Questi due, sebbene abbiano un’origine comune, sono designati con termini diversi.
Ciò che essi hanno in comune, io lo chiamo il Mistero, il Mistero supremo, la porta di tutti i prodigi.

Daodejing1, cap. I

Un raggio di sole tenue incide l’aria, divide il bosco davanti a me. Come un filo invisibile mostra una linea fra mondi da attraversare: Colle d’Arnas (3014 m) o Rifugio Gastaldi (2659 m)? Varco un confine nel tempo che cambia rapidamente fra mosaici di nuvole e passaggi di luce. Sono nelle Valli di Lanzo, delimitate ad occidente dal confine italo-francese.

Segnavia posto dopo l’imbocco del sentiero che conduce al Rifugio Bartolomeo Gastaldi

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Annibale passò: ma dove passò?

Riflessioni di un escursionista

Testo e foto di Pier Mario Migliore*

Conoscere, scoprire, capire il territorio che mi circonda è un interesse che affonda le radici nell’infanzia, quando cercavo di trasformare in presente i racconti del passato dei miei genitori.
Amo profondamente i luoghi in cui vivo e la scoperta di quanto racchiudono mi affascina e mi stimola nella continua ricerca di nuove informazioni che spesso partono da insignificanti indizi per arrivare a un “qualche cosa” che aggiunge tasselli alla precedente conoscenza.

Monumento ad Annibale a Bramans (valle dell’Arc)
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Il giro del mondo

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

INCONTRARE PERSONE, RACCONTARE LA BELLEZZA, ESTRANEA AD OGNI RECORD O COMPETIZIONE

Testo e foto di Monica Consolini

Pedalare è sempre stata un’attività che mi permette di liberare la mente e ritornare all’essenzialità delle cose. Sembra strano che un mezzo così semplice ed utilizzato da moltissime persone per le esigenze più disparate, sia in grado di donare delle emozioni così forti!

Pedalando tra le alpi e il mare
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L’Alta Via dei Monti Liguri

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo e foto di Clara Lena

A CAVALLO TRA LIGURIA E LUNIGIANA

Quest’anno a Ceparana, paese della bassa Val di Vara, al confine tra la Liguria e la Toscana, maggio è stato un mese particolarmente piovoso. Il primo giorno di sole sono partita all’avventura con la mia compagna di scorribande Blizzy (Blizzard). Girare a cavallo è tutt’altro che semplice perché bisogna considerare le sue esigenze, spesso molto diverse dalle nostre, oltre a conoscere il suo modo di interagire con il mondo circostante.

Trovo difficile definire la mia scelta di partire, muovermi, camminare sola; non è una solitudine escludente. Amo la compagnia, ma spesso scelgo percorsi lunghi decidendo in autonomia orari e mete. Poi ci sono momenti di particolare stress o quando la stagione cambia e lì nasce il desiderio di isolarmi dal frastuono. Stare e camminare da sola mi permette di fare ordine, di stabilire una priorità dei pensieri.

Punto panoramico della pineta di Suvero ai Casoni, Rocchetta di Vara (SP)
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Buone Feste da Artù

Non capita tutti i giorni di incontrare un capriolo addomesticato sui sentieri delle Valli di Lanzo. Artù, ancora cucciolo, è stato trovato a maggio scorso in una roggia da una valligiana della Val d’Ala. Per salvarlo dall’acqua ha pensato di tirarlo fuori con un bastone, per evitare di toccarlo e “infettarlo” con il suo odore (la mamma non l’avrebbe più riconosciuto).

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Sapiens e ambiente naturale alpino

Per vedere questo breve video è importante ruotare lo smartphone in orizzontale per un’osservazione a tutto schermo.

Edward O. Wilson ‐ il Darwin del XXI secolo – sosteneva che per preservare il Pianeta dobbiamo destinarne il 50% a riserva integrale e ciò comporterebbe l’esclusione di ogni intervento antropico, ad eccezione delle attività di studio e di vigilanza. L’importanza di questo progetto per salvare il futuro della vita è stato spiegato nel bellissimo libro “Metà della Terra” ma le Alpi non ci sono. Quando me ne accorsi subii un duro colpo. Le montagne che amo tantissimo, e a cui devo molto, possono essere sacrificate per le attività umane.

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Dalla Ciamarella al Gran Paradiso

Luglio 1886

Lasciai Torino il 14 luglio e per Lanzo, Ceres ed Ala mi portai a Balme, dove trovai Antonio Castagneri di cui, per tralasciare gli elogi, dirò solo che è una delle guide che sanno meglio infondere fiducia negli alpinisti. Con noi venne anche, in qualità di portatore, il di lui fratello Giuseppe, che pur promette di diventare una buona guida.
Attraversammo il Piano della Mussa, che per nostra disdetta era invaso dalle nebbie. Poco dopo sorse una forte bufera seguita da una molesta acqueruggiola, la quale volle accompagnarci fino al Rifugio Gastaldi al Crot del Ciaussinè (m. 2630). II 15, giorno da me fissato per salire la Ciamarella, fu da noi passato invece nel rifugio, causa il perdurare della bufera che avrebbe, se non impedita l’ascensione, per lo meno resa problematica la sua riuscita.
Solo il giorno 16 si potè intraprendere l’ascensione della Ciamarella (m. 3676), sulla cui vetta fu da noi trovato un abbondante strato di neve.

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Montagne senza

Le montagne senza croci, come sarebbero?
Che esperienza potremmo vivere?

Mettiamoci una croce

Io quando vado in montagna cerco, più di tutto, di entrare in contatto con la terra non toccata dall’uomo. Questa è la vera esperienza spirituale a cui la montagna ci permette di accedere
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Aiutante pastora

IL MOVIMENTO DELLE DONNE SOLITARIE.

Testo di Alessandra Beltrame

La prima volta che ho camminato da sola ne ho fatto un libro. Tanta è stata l’emozione, tanto avevo da raccontare. Erano i primi di gennaio, e sono uscita di casa all’alba con uno zaino gigantesco mentre il furgone della spazzatura passava a ritirare l’umido.
Due settimane ho passato in cammino, pestando la terra indurita dall’inverno gelido (ce ne saranno ancora?) e scrivendo forsennatamente, a mano a mano che i giorni passavano, con la testa e la penna sempre più leggere.

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Un’opera d’arte a 2050 metri: la croce Perlo

Nel cuore del Pian della Mussa il ricordo di una tragedia avvenuta cent’anni fa

Testo di Maria Giangoia

I sentieri meno frequentati custodiscono sempre qualche ricchezza, spesso si tratta di bellezze naturali, ma talvolta sono invece vere e proprie opere d’arte, in grado di suscitare meraviglia sia per il loro fascino sia soprattutto per il luogo in cui sono collocate, ma capaci anche di emozionarci, con la narrazione delle passioni e dei sentimenti che ne hanno accompagnato la storia. Appartiene a questa categoria una raffinata e delicata croce liberty in ferro battuto, che si trova poco sopra Balme, a 2050 metri di altitudine, una vera rarità a queste quote, eretta in memoria di Giuseppe Perlo. Ero passata altre volte davanti alla croce, ma nello scorso mese di giugno la mia attenzione è stata catturata dalla targa posta sul basamento: quest’anno ricorre il centenario della sua scomparsa, è così nato il desiderio di saperne qualcosa di più sulla storia di Perlo e anche sulla storia della croce che gli è stata dedicata.

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Una salita alla Ciamarella (26 agosto 1873)

150 anni fa la prima ascensione femminile all’Uja di Ciamarella

[…] L’ascensione della Ciamarella mi sarebbe riescita meno gravosa se io fossi stata vestita con abiti virili o quasi. Le sottane rendono men facile il passo; raccogliendo acqua e neve, diventano più pesanti e rendono molto molesto l’urto del vento. Come a me, serva ora ad altre donne la mia esperienza, che è appoggiata anche a precedenti escursioni.

Torino, 10 dicembre 1873.

GIUSEPPINA BERTETTI-VALLINO.

Questa foto è del 1904. Interessante osservare i gonnelloni indossati per la salita alla Ciamarella, forse un po’ più corti della nostra eroina.
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Buon compleanno Bessanese!

Verrà un giorno in cui le nostre membra sentiranno più forte la fatica, in cui ogni idea di arrampicate difficili sarà lontana da noi, in cui il ricordo di questi altissimi panorami sarà scomparso dalla nostra memoria. Allora una generazione più giovane di noi, alpinisti più audaci, giudicheranno poco ardite ed importanti le nostre imprese. Verranno quei giorni, ma non si cancellerà dai nostri animi il ricordo dell’entusiasmo purissimo con cui, poco dopo il Colle d’Arnas, salutammo tra le nebbie l’apparire della nostra Bessanese.
(Giacomo Dumontel, 26/02/1905)

1 settembre 2007. La Bessanese (3620 m) poco dopo il Colle d’Arnas (3014 m)
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