Il movimento delle donne solitarie

Le solitarie sono tutt’altro che solitudini.

Mi sono chiesta che cosa spinge alcune donne a viaggiare sole, ad affrontare lunghi o brevi tragitti da sole, per raggiungere un ostello collocato nel vallone dell’alta Valpelline e che oramai per me è diventato un luogo vitale, questo qui sotto (foto) di cui per ora non faccio il nome perché ne sono gelosa.

È qui che pernotto quando raggiungo da sola la #valpelline, ed è solo qui che ho sempre incontrato donne [single, sposate, fidanzate, vedove, giovani o adulte] solitarie ma – come me e al contrario di quanto si possa credere – aperte ad esperienze di umanità, incontri, condivisioni, segreti. È sbagliato pensare che una donna viaggia sola perché asociale o in cerca di isolamento.

Dopo aver preparato il proprio letto e l’abbigliamento adatto all’escursione del giorno dopo, fuori dallo zaino [a volte si va a dormire vestite perché ci si alza che è ancora buio ed è conveniente essere già pronte per partire senza ritardi] ci raccontiamo le nostre vite con poche parole perché bisogna dormire, riposare; vanno recuperate le forze.
Io avvocato e tu? io senza lavoro da dieci giorni. Sposata, e tu? io fidanzata e con due figli. Anch’io ho una figlia, che nonostante tutto, mi somiglia tanto. Where are you from? i’m from Holland, and you? I was born in Beirut, i’m studing in London.

La Valpelline, aspra, selvaggia e poco bucolica ben si adatta a questa esperienza, e ancor di più il comune di Bionaz (nel quale si trova l’ostello) il terzo della Valle d’Aosta per estensione, tanto da comprendere 21 villaggi di cui Plan-de-Veyne [a 1600 m s.l.m.] che è il capoluogo. Un gioiello:

Il motivo per cui abbiamo deciso di viaggiare da sole ci è molto chiaro, non serve spiegare, ci sentiamo unite e solidali, ci dà forza sapere che altre donne lo hanno fatto, e continueranno a cercare nella fatica di una ascensione o nella ripetizione di un passo dietro l’altro, nuove risposte, anche quelle che non cerchiamo. Prima dell’alba ci salutiamo e ciascuna parte per la propria escursione da sola o in compagnia. È così che accade, e lo sarà sempre di più, ogni tanto bisogna fare lo zaino e partire. È tutto molto semplice.
Il gestore dell’ostello si chiama Darles, un nome originale, una persona sorridente e disponibile, che subito dopo aver rilevato l’attività dell’ostello si è trovato a dover affrontare il lockdown. Ma il più delle volte questa è la vita. Un casino bellissimo.

Il movimento delle donne che viaggiano da sole è già iniziato, se vuoi aderire scrivici e raccontaci la tua esperienza. Clicca qui di seguito per contattarmi: http://it.gravatar.com/donnadrusilla (trovi l’email ed altre informazioni).

(intanto a questo link trovate tutti gli ultimi scritti delle donne “solitarie”)

29 pensieri riguardo “Il movimento delle donne solitarie

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  5. Camminare da sola mi da pace e serenità. Farlo in montagna dà anche libertà e capacità di contemplazione, di immersione nella ricerca di infinito.

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