Avrei piacere di pubblicare per tutti coloro che hanno l’occasione di visitare questo sito una frase per me molto significativa
” Quando l’ultimo albero sarà abbattuto,
l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce catturato
soltanto allora ci accorgeremo
che i soldi non si possono mangiare“.
l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce catturato
soltanto allora ci accorgeremo
che i soldi non si possono mangiare“.
Aquila della Medicina
by Fenneck
Molto bello!
Leggendo di alberi, mi è venuto in mente un proverbio indiano:
“Gli alberi sono le colonne del mondo: quando tutti gli alberi saranno tagliati, il cielo cadrà sopra di noi.”
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Non per niente ormai le martellate seguono (o dovrebbero seguire) i principi della selvicoltura naturalistica, salvo naturalmente nei cedui di castagno, ma credo proprio che i proverbi non si riferissero alle foreste montane e sub alpine ma a qualcosa di un pò più in là dal mio orizzonte…
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Ciao Fenneck, e’ un pensiero significativo.
L’uomo con i corsi e ricorsi storici imparera’ mai qualcosa?
Serpillo
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chi non ricorda la storia è destinato a subirla.
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la cultura pellerossa era ed è fantastica…il più grande esempio di convinvenza tra uomo e natura.
un saluto da un quasi vicino di casa..
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Eh sì!
Siegfried
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@roby4061: accidenti! solo ora scopro su internet che questa sera a Torino Federico Audisio presenta il libro Nutrire l’aquila. La Via Lakota alla conoscenza di sé. L’autore, che sarà presente in sala, è lo sciamano Mariano Romano, ricercatore da oltre vent’anni nell’ambito delle risorse umane e danzatore del sole che ha ricevuto dai Lakota il nome sacro di Sung Manitu Kota Kilo Wampi.
Molto tempo fa, Mariano Romano è stato «adottato» da un’anziana Nativa Lakota della tribù degli Oglala
che lo ha introdotto alla «Via Rossa», una delle antiche vie spirituali del nostro pianeta.
Dopo lunghi anni di «apprendistato», Romano oggi pratica i sette riti che la compongono, alla ricerca di un rapporto più diretto e profondo con la Natura, gli Uomini e l’Universo: il Grande Cerchio della Vita di cui siamo parte.
La Via Rossa (Chanku Luta) ha una struttura semplice e rigorosa: ci vogliono la Sacra Pipa (Chanupa), il tamburo, i canti, le erbe, le pietre e bisogna costruire una Capanna sudatoria e accendere un fuoco. Sarà poi l’Uomo (o la Donna) di Medicina che guida il rito a determinare la sua profondità, il suo potere di liberare l’energia in ognuno dei partecipanti per guarirli nello spirito e nel corpo, facendo maturare una più intensa
consapevolezza del legame che ci unisce alla Terra, Madre capace di ascoltare la nostra voce e il nostro cuore.
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