Il duro inverno dei caprioli

Ieri sono andato a ciaspolare nel Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand (TO) lungo la GTA che parte dal fondovalle e risale il versante e sono rimasto impressionato dalla quantità di segni lasciati dai caprioli sulla neve e sugli alberi. Oltre alla miriade di orme e fatte, si possono osservare centinaia di alberi scortecciati.  Non riuscendo a trovare nulla con cui cibarsi a causa dell’imponente spessore della coltre nevosa, questi ungulati hanno rosicchiato le cortecce degli alberi che saranno quindi più facilmente attaccabili da patogeni quali funghi e insetti. La diffusione di questo fenomeno mi fa pensare ad una forte pressione demografica della loro popolazione, forse eccessiva per questo ambiente che evidentemente ne risulta danneggiato.

Dalle foto si può anche percepire la quantità di neve presente nei mesi scorsi dall’altezza dello scortecciamento che a volte arriva a circa due metri.DSC_5684POST

Uscendo dal sentiero mi è capitato di incontrare un esemplare di capriolo morto, infilazato su un ceppo di larice spezzato, probabilmente di sfinimento.DSC_5687POST

Per quanto riguada il lato escursionistico consiglio a tutti il percorso che permette di osservare diverse formazioni forestali di conifere, antiche baite ormai in decadenza nonchè una ricca fauna selvatica.

by Andrea

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