Bandiera nera

Bandiera nera per il Piemonte

Dalle strade sterrate di montagna del post precedente alle bandiere di Legambiente, il passo è davvero breve, giusto quello rappresentato da qualche clic su Internet grazie ai quali sono venuto a conoscenza, con perfetto timing (manco a farlo apposta), dell’edizione 2012 di “Carovana delle Alpi” promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta (comunicato stampa del 12 luglio):

“Sono pronte le bandiere verdi e nere che Legambiente consegnerà da qui a ottobre sull’arco alpino italiano per premiare chi si è adoperato per la valorizzazione e la difesa delle località montane e denunciare situazioni di degrado e cementificazione. Parte venerdì, in Val Vannino – Formazza (Verbania), il tour della Carovana delle Alpi, la campagna di Legambiente che monitora lo stato di salute delle Alpi con un ricco calendario di iniziative ed eventi che dureranno fino a ottobre.”

 Altre info: www.legambientepiemonte.it/carovana.htm

In particolare, per quanto attiene alla rete sentieristica e alle strade a fondo naturale della nostra Regione, Legambiente evidenzia che:

SENTIERI Mancano adeguati provvedimenti legislativi volti a vietare la circolazione dei mezzi motorizzati di qualsivoglia tipo per fini ludici, ricreativi e sportivi sui sentieri, sulle mulattiere e sui tratturi in ogni periodo dell’anno, con la conseguenza che la circolazione dei mezzi motorizzati sulle strade a fondo naturale impatta profondamente sull’ambiente naturale e sull’ecosistema. La convivenza di pedoni, ciclisti e motociclisti su sentieri, mulattiere e tratturi è difficilmente praticabile, se non impossibile, con la conseguenza che laddove fosse permessa la circolazione dei mezzi motorizzati, i sentieri sarebbero abbandonati dai pedoni e dai ciclisti con il rischio di un gravissimo danno economico per le aree montane.

Le altre criticità del Piemonte (fiumi, eliski, parchi e fauna alpina) sono rintracciabili in questo documento in pdf (a pagina 9), dove si trovano anche tutte le bandiere assegnate alle regioni dell’Arco Alpino:

 www.legambientepiemonte.it/doc/Dossier%20Bandiere%202012.pdf

Home page della Carovana delle Alpi: www.legambiente.it/contenuti/campagne/la-carovana-delle-alpi-2012

6 pensieri riguardo “Bandiera nera

  1. Ecco, vedi beppe che i nodi vengono al pettine. La mancanza di regole porta all’arbitrio ed alle interpretazioni fantasiose, nonché ai mille cavilli in cui siamo maestri. E su questa piaga legambiente giustamente mette il dito…
    Mi ricorda la vicenda dell’obbligo del materiale di soccorso (ARVA, pala, sonda) per chi si muoveva in ambiente innevato, dagli scialpinisti ai ciaspolatori. Alla – giusta – osservazione che non ha senso paragonare chi va al Col Perdù con chi fa il giro del lago di Ceresole la risposta del legislatore è stata “Ok, la legge A c’è e ce la teniamo. Facciamo una legge B che prevede che per applicare la legge A è necessario un regolamento C, e poi il regolamento C non lo faremo mai. Così si può contravvenire alla legge A ma senza essere sanzionati a norma di un regolamento C che non esiste”
    Questo è il livello dei legislatori regionali. Gli stessi che per venti anni o più hanno fatto i pesci in barile con la legge sulla caccia, per arrivare alla ignominiosa patacca “per risparmiare 20 milioni di euro”.
    A me viene in mente il maestro Carlo Emilio Gadda, quando in “Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana” parla del “glommero”, cioè del gomitolo da districare per risolvere i casi più intricati.
    Il libro di Gadda non ha il lieto fine…

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  2. Sai cosa penso GP ?

    Penso che i computer, per poter funzionare adeguatamente, hanno bisogno di software adeguati, soprattutto se devono gestire cose complesse.

    Perdonami il paragone semplicistico, ma credo che noi esseri umani alla nascita siamo più o meno come dei computer che hanno bisogno di “software” adeguati all’epoca in cui viviamo affinché da grandi possano essere consapevoli della complessità del nostro mondo e scegliere di conseguenza rappresentanti politici ben dotati di “software”.

    Adesso il giochino consiste nello scambiare la parola “software” (valida per i pc) con “cultura” valida per gli esseri umani.

    Se siamo ridotti così male è sicuramente perché non siamo stati dotati di software adeguati per “funzionare” ed ovviamente neanche per mandare al Governo personaggi “funzionanti”.

    Proviamo adesso a chiederci chi doveva fornirci il “software”.

    Famiglia? Scuola? Ambiente sociale? Mass-media (quella vergogna della tv pubblica…anch’essa responsabile del pietoso livello culturale con cui ha fatto sprofondare questo Paese), giornali, chiesa….

    Ci sono un po’ tutti nel calderone dei “fornitori” di software inadeguato ed incompleto.

    Ma, in fin dei conti, sono tentato di credere che ai “potenti” del mondo (i tiranni invisibili della nostra epoca…) andava bene così.

    Più il popolo è rozzo, ignorante e rincoglionito dalle menate dei mass media (e chi li controlla i mass media?) e più è facilmente controllabile.

    Come dei burattini.

    E’ per tale motivo che stanno facendo di tutto per imbavagliare la Rete (vedi Acta https://secure.avaaz.org/it/eu_save_the_internet/)

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  3. Caro Beppe, sfondi una porta aperta. Da meis ormai utilizziamo la TV come radio digitale, così da starcene in pace sul diavno a trafficare sui Pc, come ora, o semplicemente a gustarci una tisana. Siamo stati condotti – o siamo stati fortunati a beneficiarne – fino a un innegabile stato di benessere economico, e ora ci viene detto che se si vuole continuare così occorre tirare al cinghia, accettare sacrifici, rinunciare a un tot di soldi per le aree protette, continuare a consumare per poter produrre e manterene re psoti di alvoro, stipendi e tenori di vita. Penso che nessuno voglia tornare indietro anche solo di 50 anni, ma forse questo sarà l’ultimo dei nostri problemi.

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    1. Io penso che la rete sia già imbavagliata. Il fatto di poter esprimere delle idee sortisce molteplici risultati. Uno è quello di dare la sensazione a chi esprime idee di poterlo fare liberamente, il secondo è di poter verificare senza stare a spiare. Il terzo dar vita ad un autocontrollo o autocensura. Il quarto far sentire la minaccia sottile di poter criminalizzare tutto quello che va contro lo status quo.
      Insomma ogni medaglia ha il suo rovescio.
      Stamani notavo come la città si sia svuotata, quasi fosse ferragosto. O la gente è andata in ferie approfittando dei prezzi più miti, o tutti vanno a piedi e impiegano ore per arrivare in centro, o forse è perchè fa caldo e sono andati al supermercato.

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        1. Eh si, perchè pagarla a 1,40 è cara, se il giorno prima costava 1,35. Ma se uumenta a 1,70 e se poi viene venduta a 1,60 sembra che costi meno.
          Poi, pignoletto, controllo i consumi, a 1,70 facevo 17 hm/lt a 1,60 ne faccio 13 perchè le code aumentano.

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