Alpi del Beigua

Massiccio del BeiguaPer convenzione geografica, le Alpi iniziano presso il Colle di Cadibona tuttavia si tratta appunto di un mero limite geografico definito dall’uomo mentre prendendo in considerazione altre caratteristiche maggiormente “oggettive” come le tipologie delle rocce e la disposizione delle falde ovvero delle enormi porzioni di roccia che sono traslate una sopra l’altra durante le fasi di orogenesi, le Alpi presentano allora confini diversi che potremmo definire più attendibili rispetto ai criteri geografici. Ecco allora che la catena alpina inizia, da un punto di vista geologico, non più presso il Colle di Cadibona ma a partire da una linea immaginaria che congiunge Sestri Ponente a Voltaggio, linea oltre la quale, verso Est, iniziano gli Appennini. Le montagne sopra Genova e in particolare sopra Arenzano e Cogoleto rientrano in tutto e per tutto nelle Alpi. Si tratta di montagne dalla morfologia aspra, ricche di pareti rocciose più o meno estese e che appartengono al massiccio del Beigua.

Le rocce che costituiscono questo massiccio sono le stesse che troviamo in altre zone delle Alpi come ad esempio nelle Valli di Lanzo (soprattutto nella Valle di Viù e nella Val d’Ala). Si tratta delle ofioliti, resti di un antico oceano, la Tetide che durante le ere preistoriche occupava le aree che poi sarebbero in futuro diventate le Alpi. Il bello di queste montagne, tra le altre cose, sta nel fatto che il mare si trova lì a due passi e i rilievi sorgono improvvisi dalla costa per raggiungere quote massime intorno ai 1100-1200 metri, indubbiamente un bel dislivello per queste zone!

Un aspetto che merita di essere sottolineato è quello climatico dal momento che il vento è spesso presente (e violento) in queste aree così come le nubi, almeno sulle creste. Capita spesso che ad Arenzano ci sia il sole ma che contemporaneamente sulle montagne soprastanti ci siano le nubi ad avvolgerle magari anche in mezzo ad un vento di bufera. Anche la neve è tutt’altro che rara e, se non spazzata dai forti venti, può raggiungere spessori davvero notevoli. La vicinanza al mare assieme alla quota relativamente elevata delle vette quali primo sbarramento imposto alle masse d’aria in risalita dal Mar Ligure sono infatti dei fattori geografici che si fanno sentire e consentono alle perturbazioni mediterranee di scaricarsi qui con una certa violenza.

Beigua con neve
La cima del monte Beigua è spesso innevata e battuta da forti venti
Albero sul Beigua incrostato dal ghiaccio

In questo massiccio si trovano tra l’altro alcune vette molto note tra gli arrampicatori genovesi quali il Monte Rama e il Monte Argentea sui quali si svolgono percorsi di arrampicata molto noti in zona.

L’area di queste montagne, tutelata da un punto di vista ambientale dal Parco Regionale del Beigua, presenta però anche una notevole disponibilità di percorsi per escursionisti. Lungo il versante che volge verso il mare (quello più ripido, mentre il versante padano digrada più lentamente ed è coperto da fitti boschi) uno dei percorsi più noti è quello che da Pian del Curlo sopra Arenzano, dove si lascia l’automobile, arriva al Colle della Gava. Si tratta di un’escursione che permette di godere in pieno di paesaggi notevoli, passando da aree collinose e brulle per arrivare a zone di boscaglia alternata ad affioramenti rocciosi che ci permettono di paragonare tali montagne alle Alpi “classiche”. L’escursione viene effettuata lungo una carrareccia pertanto non ci sono problemi di orientamento. Dopo circa 10 minuti dal parcheggio si raggiunge un bivio per Case Vaccà (a 100 metri dalla strada principale) dove si trova anche un centro visita del Parco dedicato all’ornitologia (chiuso in inverno). Continuando a destra lungo la strada l’escursione prosegue con il passaggio attraverso alcuni tornanti in mezzo al classico ambiente cespugliato della Liguria fino ad arrivare al Prato Liseu, ampia radura che consente di osservare un bel panorama dato che lo sguardo oltre a volgere alle spalle verso il mare, può spaziare nella parte medio-alta della Val Lerone. Continuando con la camminata si raggiunge il Colle della Gava che comunica con la Val Cerusa, altra valle conosciuta dai genovesi per le loro celebri palestre di roccia. Le ampie distese prative del colle unitamente al panorama a metà tra Alpi e Mar Ligure sono davvero inaspettate in queste aree. Il percorso lungo il colle della Gava si sviluppa lungo una balconata sulla Val Lerone che presenta scorci davvero suggestivi ma presenta anche una montagna inaspettata in queste aree.

Il sentiero che sale da Pian del Curlo verso il passo della Gava. Sullo sfondo Arenzano e il Mar Ligure
Vista dalla strada sterrata verso il Passo della Gava, visibile sullo sfondo
Il paesaggio diviene inaspettatamente montagnoso a poca distanza dal mare
La costiera che scende dal Monte Argentea

Da notare assolutamente lungo tutto il percorso la presenza di piccoli ripari costruiti in pietra che possono ospitare alcune persone se sorprese dal maltempo e che ora sono un elemento che fa parte del paesaggio.

Partenza: Arenzano (Pian del Curlo), 292 m

Arrivo: Passo della Gava, 717 m

Dislivello: 425 m

Tempo previsto: un’ora e un quarto

8 pensieri riguardo “Alpi del Beigua

  1. Grazie Martellot per questa bellissima descrizione di una porzione delle Alpi che non conosco. Complimenti pet le foto, sempre seducenti. Vediamo di organizzare!

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  2. Volentieri! Si tratta di un angolo di montagne davvero suggestive che meritano una visita. Da quello che ho capito conviene però visitarle nelle stagioni intermedie perchè vista la quota modesta, mi sa che d’estate si muore dal caldo!

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  3. Complimenti per l’articolo…è molto coinvolgente, e fa venire voglia di andare a fare un’escursione. Anche io conosco luoghi del genere, prossimi al mare, e devo dire che quanto ad intensità e bellezza non han niente da invidiare alle “nostre” montagne…A presto!

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    1. Concordo, sono proprio belle zone, con paesaggi tanto belli quanto inaspettati. Mentre il versante a Sud, verso il mare, è molto ripido, il versante a Nord è molto più dolce ed è ammantato da vasti boschi ma non mancano praterie anche di una certa estensione sui crinali. Il paesaggio che ne deriva è davvero suggestivo!

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    1. Ci sono tantissimi sentieri, si possono fare veramente un mucchio di escursioni. L’unica cosa importante è aver la fortuna di scegliere una giornata di bel tempo con la quale si possano gustare bene i panorami…. cosa non facile nella zona! 🙂

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