Conversazione coi morti

processione
provenienza foto
http://www.valgrandedilanzo.altervista.org/index.html

Nella cultura alpina ed anche nell’Ossola è frequente trovare leggende dove una persona viva cerca di origliare e captare le conversazioni dei morti per avere notizie del proprio futuro.

Il primo di novembre i morti ritornano nei luoghi a loro cari dove hanno trascorso la loro vita e pare che in quel momento le pene che stanno scontando vengano lenite.

A Macugnaga, la notte del 2 novembre, i morti si radunano nella Chiesa Vecchia ed elencano, come una litania, i nomi di coloro che, entro un anno, moriranno e verranno sepolti nel cimitero.

Una volta, un uomo temerario e curioso, è entrato in Chiesa prima della loro venuta per apprendere i loro segreti. Continua a leggere “Conversazione coi morti”

Le Alpi piemontesi di Iris e Dieter

La diversità della cultura e del paesaggio nelle Alpi è unica si legge in una delle stupende immagini, che potete vedere in questo fantastico trailer, che rende grazia ad un territorio straordinario per la varietà di ricchezze che custodisce.

Iris Kürschner e Dieter Haas hanno camminato sulle Alpi piemontesi per tre mesi di fila, cavalcando lo splendido itinerario della Grande Traversata delle Alpi (GTA), immenso patrimonio purtroppo incompreso e trascurato da noi italiani.

Le Alpi meritano persone come loro.

.

Wir konnen sie nur erhalten wenn wir sie weiter pflegen

Siamo in grado di ottenere solo se continuiamo a coltivare

Siete grandi!

Nel bosco. A piedi.

primaveraIl bosco per me rappresenta un viaggio intimo in un mondo sconosciuto che può essere paragonato alla parte più profonda del nostro essere.

Non è un ambiente così spontaneo ed aperto al sole, alle intemperie, al vento come i pascoli alpini, i vaccinieti: è più raccolto e più spirituale.

Avete mai provato a camminare in un bosco? A percepirne gli odori, i suoni, i profumi, l’umidità della terra, ad osservare gli alberi che si incrociano così diversi fra loro, a percepire il vento quando passa tra le foglie?

In un bosco non si è mai soli anche se non si vede nessuno. Continua a leggere “Nel bosco. A piedi.”

La festa è finita

IMG_0835aMi è sempre piaciuto pensare che per gli animali che hanno passato il lungo inverno chiusi nelle stalle, la salita in alpeggio e l’estate trascorsa all’aperto sui monti fossero una festa. E che sicuramente fossero animali più fortunati rispetto ai loro simili, chiusi per tutto l’anno nelle stalle di pianura.

Quest’anno, per molti di loro, la festa è finita all’improvviso con la nevicata di due sabati fa. In tutta fretta, la mattina di domenica, le mandrie hanno dovuto abbandonare l’alpeggio perché non c’era più da mangiare, l’erba ancora verde improvvisamente coperta da una quindicina di centimetri di neve.

L’operazione è anche rischiosa per gli animali non abituati a camminare sul terreno particolarmente scivoloso. Continua a leggere “La festa è finita”

La tragedia della mongolfiera

La sposa dell'ariaQuest’anno ricorrono i 120 anni dall’avvenimento. Si tratta del primo viaggio di nozze tentato in pallone ed è anche stato raccontato da Marco Albino Ferrari nel suo libro “La sposa dell’aria“.

Per Annetta Demichelis, giovane sposina diciottenne, questo è un giorno che ricorderà per sempre… e se non avessero osato così tanto, lei ed il futuro marito, il celebre aeronauta Giuseppe Charbonnet, non  sarebbero diventati una leggenda…

Teatro della vicenda sono le Alpi Graie, il maltempo, le manovre sbagliate, il ghiacciaio sconosciuto e l’aerostato Stella “che è capace di 1700 metri cubi di gas, e puo’ ospitare sei uomini oltre alla zavorra“.

Una lieta giornata, coronata con il loro matrimonio, si trasforma in un evento infausto.

Narra la cronaca dell’epoca su la Gazzetta Piemontese dell’8 ottobre 1893 che gli abitanti e le maestranze della città di Torino parteciparono numerosi e con curiosità “…Fin dal tocco poi una vera moltitudine di persone si addensavano nei pressi dell’officina del gas di borgo San Secondo, luogo della partenza. Le vie di Montevecchio, San Secondo, Sacchi e le altre adiacenti poco a poco si affollarono, sì che non è esagerazione il dire che la folla ammontava a molte migliaia di persone…”.

Continua a leggere “La tragedia della mongolfiera”

Le mie montagne: Il Corno alle Scale

Vi invito a conoscere un angolo meraviglioso dell’Appennino bolognese grazie allo sguardo di Patrick Colgan.

orizzonti

Il sentiero che sale alla vetta più alta dell’appennino bolognese, sul quale ogni immagine si confonde con i ricordi.

View original post 2.913 altre parole

Mistero e potenza di un luogo

Santa Cristina

Dunque la piccola Cristina pare affondare le sue origini in un’epoca veramente lontana: la rupe fu sede del numen, della dea o del genio topico, o di entrambi, poi diventati Fata e successivamente Santa attraverso mumerose rifrazioni e metamorfosi, iter comune a molteplici divinità pagane presentatesi nel trascorrere del tempo con aspetto e nome proteiformi, ma con ruolo, funzione e localizzazione immutata nei secoli.

Quanto avete appena letto l’ho estrapolato dal volume LXXXII edito della Società Storica delle Valli di Lanzo intitolato I luoghi delle certezze ed è stato scritto da Ariela Robetto che dedica pagine straordinarie al Santuario di Santa Cristina.

Ne abbiamo già parlato di questo affascinante luogo su questo blog, più di una volta. Se per caso non sapete cos’è Santa Cristina, allora vi invito a scrivere, in alto e alla destra del giovane stambecco, “Santa Cristina” e cliccare su “vai”.

Continua a leggere “Mistero e potenza di un luogo”

Incanto autunnale

20131012-026C’è solo un caso in cui si può ascoltare la pioggia quando il cielo è perfettamente sereno: bisogna trovarsi in un bosco subito dopo una nevicata ed avere molta fortuna di entrarci al momento giusto, quando il sole intona il nuovo giorno baciando le chiome degli alberi.

E’ successo sabato scorso, subito dopo quell’impulso di aria fredda che ha fatto cadere fiocchi pesanti sopra i mille metri in Val d’Ala.

Lo scenario da favola è il bosco che si trova sopra Martassina (1187 m, fraz. di Ala di Stura), e l’itinerario escursionistico che mi ha fatto incantare (il sentiero delle masche) è quello che avevo già in parte descritto nel post Dimenticare il mondo ma questa volta con rientro a Martassina passando prima per l’boschialpeggio de la Tea (1539 m), compiendo così un bellissimo giro ad anello.

Questa volta il “mondo”, proprio nel giorno delle Ali della libertà sulla Punta del Rous, è tutto da ricordare e da stivare in un angolo dell’anima.

Voglio credere che i ragazzi caduti in volo sulla Val d’Ala il 12 ottobre 1944 abbiano voluto regalarmi una giornata straordinaria, forse anche facendomi assistere ai giochi con il vento di due giovani aquile che volteggiavano sopra il Laietto con improvvise picchiate: uno spettacolo unico.

Mi fermo qui, invitandovi a prendervi qualche minuto per ammirare qualche foto di questa giornata davvero straordinaria nei boschi incantati della Val d’Ala: cliccate qui per vedere lo slideshow su flickr (il pulsante in basso a destra permette di vederlo a tutto schermo).

Proposta incontro-convegno per le Valli di Lanzo

Valli di Lanzo

Pubblico molto volentieri la mail importante che mi ha trasmesso l’amico Marco Blatto, allegando anche una lettera di Lino Fornelli (che riporto a seguire).

Condivido in pieno le loro riflessioni e sono pronto a dare il mio personale contributo per aiutare le meravigliose Valli di Lanzo, ricche di natura, storia e cultura. Questi sono luoghi che meritano di essere valorizzati, e non solo per fini prettamente economici ma anche perché in grado di restituirci autentici e genuini orizzonti di senso.

***

Cari amici, è noto a tutti che da tempo si guardi con crescente preoccupazione al progressivo declino turistico delle nostre Valli, fatto, questo, che non può essere imputato semplicisticamente alla crisi globale che stiamo vivendo, in primis nel nostro Paese.

E’ chiaro, infatti, che il senso di “resa” che spesso si respira tra le nostre montagne sia anche una conseguenza di un’approssimativa visione del territorio che molti amministratori locali hanno avuto fino a questo momento. In pratica, non si è mai stati in grado di cogliere pienamente la potenzialità della risorsa paesistica quale reale fonte di economia territoriale, relegandola a un ruolo per lo più marginale (nella migliore delle ipotesi). Continua a leggere “Proposta incontro-convegno per le Valli di Lanzo”

30 anni e..

30 anni

Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura.

Pier Paolo Pasolini, su Vie Nuove, 1965

Maurizio e Marianna della libreria La Montagna li ho conosciuti durante i miei giri esplorativi tra i ripiani e i tavoloni pieni di libri sapientemente disposti e cartine escursionistiche. Ti capiscono al volo e grazie ai loro consigli posso sognare e programmare da casa le mie mete presenti e future.

E’ del 7/10 un articolo su La Stampa che ci informa dell’odio verso i libri e la lettura che i ragazzi londinesi hanno. Pensare che i libri aiutano ad aprire la mente..

Perchè quindi non condividere con gioia il loro anniversario? Qui la mail dei festeggiamenti che ho ricevuto qualche giorno fa:

Gita in montagna, ma restando il libreria

Così titolava un articolo de La Stampa a pochi mesi dall’apertura della Libreria la Montagna. Il precedente titolare Piero Dematteis, dopo aver gestito la Libreria Dematteis per circa vent’anni, si trasferiva in Val Varaita e i nuovi gestori si lanciavano nell’avventura di far crescere una libreria con una specializzazione così di nicchia: la montagna.

La passione per la montagna vissuta in prima persona e la passione per i libri condivisa dai titolari hanno portato la libreria ad essere conosciuta a livello nazionale e internazionale, una delle poche che potesse offrire un catalogo di libri di montagna ricco e costantemente aggiornato.

Grazie al considerevole impegno di Marianna Leone e Maurizio Bovo, titolari dal 1983, e la costante attenzione alle novità editoriali in continuo aumento, il lavoro della libreria risulta di importante sostegno alla diffusione di un genere – il libro di montagna – che raramente trova spazio nelle librerie generaliste. Continua a leggere “30 anni e..”

Vajont

Vajont - Osvaldo Monti
Osvaldo Monti (fine Ottocento – da Valcellina – Cierre ed.)

“[…] E’ necessario prendere accordi con le Guide del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (si trovano in loco tutti i riferimenti e punti d’appoggio) per poter percorrere il “coronamento della diga”, vale a dire l’attraversamento della stessa sulla sua sommità, possibile solo dal 2005. Percorrere il “coronamento” è una della esperienze più emozionanti, più struggenti ed appaganti che un escursionista possa vivere […]”.

Ugo Scortegagna – Agenda CAI 2009

Il 9 ottobre del 1963 quasi 2000 cittadini italiani persero la vita a causa della demenza umana.

Sovente mi chiedo perché, quando andiamo a scuola, già alle elementari, ce la contano con la storia dell’uomo intelligente (leggete qui sulla “tradizione della modestia“).

A forza di raccontarci questa favola idiota, siamo arrivati al punto di contare, un giorno sì e uno no, con quanti gradi di aumento della temperatura media del Pianeta riusciremo a salvarci nei prossimi anni. Continua a leggere “Vajont”

Un pugnale del 1300 a.C. in Val di Viù

Lago Malciaussia e Lago Nero
Lago di Malciaussia e, in alto, il Lago Nero

Al momento i dati sull’età del Bronzo (2200-900 a.C.) nelle Valli di Lanzo sono pochissimi. In questo periodo in Europa si svilupparono le prime società complesse, con grandi villaggi che possono raggiungere decine di ettari di superficile e centinaia, se non migliaia, di abitanti. Il territorio inizia ad essere segnato da ampi campi coltivati con l’aratro e fertilizzati con il letame degli animali domestici; i percorsi che attraversano il continente diventano più stabili e frequentati ormai da commercianti che veicolano, anche a grande distanza, materie prime preziose e prodotti dell’artigianato come tessuti, gioielli, armi. E’ la fine della preistoria e l’inizio di quel periodo detto protostoria, ovvero “la prima storia”, perché le società umane ormai hanno tutti i caratteri delle società complesse, storiche, ma mancano ancora forme di trasmissione degli eventi come la scrittura […].

Francesco Rubat Borel in Pagine nuove 3 – Giovani autori per la storia e la cultura delle Valli di Lanzo della Società Storica delle Valli di Lanzo. Continua a leggere “Un pugnale del 1300 a.C. in Val di Viù”

Le ali della libertà sulla Punta del Rous

Punta del Rous“Bisogna ricominciare daccapo, ritirarsi più in alto, adattarsi a condizioni di vita assai più dure e difficili di prima (in Valle Gesso, per esempio, sarà la vita di tenda, da non confondersi però con un piacevole e sportivo campeggio: una vita di tenda con pochi e mal ridotti teli, con poche coperte e mille altre scomodità; altrove si tratterà di dormire senza nemmeno un filo di paglia, in isolate baite di montagna, sulla nuda terra che ne costituisce il pavimento, o in sperdute e gelide casermette di frontiera, come al Colle della Mercera; altrove ancora, qualche volta si tratterà di dormire all’aperto, à la belle étoile)”.  Dante Livio Bianco

Durante l’escursione sui sentieri della Resistenza nei dintorni di Paraloup, con un gruppo di amici, giunti ad una borgata ed osservando ciò che rimaneva di una casa annerita e bruciacchiata, si è provato ad immaginare la vita quotidiana dei partigiani che in nome della Libertà lottavano per un paese libero dalla tirannide. Continua a leggere “Le ali della libertà sulla Punta del Rous”